La noia

La noia è uno stato di insoddisfazione, temporanea o duratura, nata dall’assenza di azione, dall’ozio o dall’essere impegnato in un’attività sostenuta da stimoli che si recepiscono come ripetitivi o monotoni o, comunque, contrari a quelli che si reputano più confacenti alle proprie inclinazioni e capacità (http://it.wikipedia.org/wiki/Noia). Questa è la definizione che generalmente la gente attribuisce ma, se la guardiamo un po’ più da vicino, saremo in grado di evidenziare altre sue peculiarità. Infatti, un individuo annoiato appare emotivamente piatto, non ha uno scopo, manca di volontà verso qualsiasi cosa o persona che lo circonda, in poche parole chi viene sopraffatto da tale condizione ha a che fare con il Nulla, ossia con qualcosa che non è definibile né individuabile. La noia non è quasi mai diretta verso qualcosa o qualcuno di precisamente definito, è riferita ad una condizione emotiva imprecisa senza un nome o un’identità. Metaforicamente così come l’aria riempie i buchi, la noia domina il vuoto del tempo. Chi soffre di questa condizione si trova continuamente tra la spinta a fare e al contempo al non-fare, così da restare immobili e paralizzati in uno status vuoto e senza colore. La noia non è una malattia e certamente da essa non si guarisce né vi sono cause scatenanti, è una condizione che si vive in quanto tale. Indifferenza a tutto ciò che accade intorno, la piattezza assoluta; se pensiamo in termini energetici, un’energia in trappola scatena rabbia, un’assenza di energia ci fa pensare a stati depressivi, energia non controllata genera ansia e iperattività … e la noia ha a che fare con l’energia? Certamente, noia è un’energia che non sa quale direzione prendere; le normali attività quotidiane non bastano più per riempirsi, per nutrirsi, si diventa sterili anche verso le relazioni, si perde la capacità di compiere scelte, si vive in uno stato di non-vita caratterizzato dal non sapere più cosa si vuole e, meno che mai, sapere cosa fare per raggiungere l’obiettivo. Da quanto emerso appare chiaro che, anche se la noia non è una malattia in senso stretto, può certamente rendere mediocre o scarsa la qualità di vita di un individuo ed il suo benessere psichico e relazionale. La prima cosa da fare per uscire dallo stato di noia è quella di ripartire da piccole cose, motivandosi giorno per giorno, integrarsi, confrontarsi, reinventarsi in nuovi e più ambiziosi traguardi, colorare la propria vita lottando dal piccolo mondo che ci circonda, a partire proprio da quello. Cambiare ritmi giornalieri, introdurre qualche attività, un hobby, uno sport, dare vita alle passioni; inoltre, bisogna imparare a guardare con occhi nuovi tutto ciò che ci circonda; non cercare le soluzioni all’esterno ma ripartire guardandosi dentro, interrogandosi e cercando di capire che dobbiamo cambiare modo di procedere nella vita perché, a quanto pare, qualcosa non ha funzionato bene!

Cambia impostazioni privacy
Torna in alto