Presentazione libro “Castel di Tusa nelle immagini e nelle trame orali di un secolo”

Nel suggestivo scenario della scogliera di Castel di Tusa e della spiaggia bandiera blu delle lampare è stato presentato il libro “Castel di Tusa” nelle immagini e nelle trame orali di un secolo.
Il volume curato dall’antropologo Prof. Sergio Todesco, che si è avvalso del fondamentale apporto di due appassionati cultori di storia patria, il Dott. Massimo Raimondi e il sig. Aldo Re titolare di un famoso ristorante di Castel di Tusa il quale ama definirsi “Ristopoeta” .
Il Prof. Todesco ha raccolto negli anni una serie di “cunti” di “litanie” di “detti” in Siciliano annotandoli pazientemente in un “quadernetto” come da lui stesso definito, che col tempo ha preso sempre più corpo fino a diventare il materiale che, accoppiato alle decine di fotografie antiche, anch’esse pazientemente raccolte e collazionate da Massimo Raimondi e Aldo Re, hanno costituito l’essenza del volume di cui si parla.
“Si sentiva, dichiara il Dott. Massimo Raimondi, la mancanza di un volume dedicato interamente alla memoria di Castel di Tusa, una memoria che rischiava di perdersi con lo scomparire piano piano di tutti i protagonisti della vita del piccolo borgo marinaro. Con questo volume abbiamo voluto, quantomeno, fissare una memoria di immagini e modi di dire che hanno rappresentato il modus vivendi di intere generazioni oggi scomparse. Nella volatilità dell’immagine digitale una piccola rivincita dell’immagine stampata su carta, che dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, quanto sia indispensabile, anche se sembra paradossale dirlo oggi che viviamo proprio l’era dell’immagine, fissare su carta almeno i momenti più importanti, evitando di affidare alle seppur capienti ma altrettanto labili e fragili memorie digitali il compito di tramandare ai posteri il racconto della vita dei popoli.
Alla serata hanno preso parte, oltre ad un folto e interessato pubblico che ha seguito attentamente i relatori dall’inizio alla fine, il Sindaco di Tusa Avv. Angelo Tudisca che si è detto anche lui felice dell’uscita del libro.
Il Prof. Antonio Purpura già assessore ai Beni culturali della Regione Siciliana, che ha curato una bellissima prefazione al libro e che nel suo intervento ha enfatizzato il ruolo della storia e delle tradizioni per l’incremento del turismo.
L’editore del libro il Prof. Lucio falcone.
L’arch. Angelo Pettineo, autore anch’esso di numerosi libri sui Comuni della valle dell’Halesa e profondo conoscitore della storia dei luoghi, il quale ha catalizzato l’attenzione degli astanti raccontando un po’ di storia di Castel di Tusa dagli albori della costituzione del primo nucleo abitativo e che ha descritto con dovizia critica di particolari il contenuto del libro evidenziandone il valore documentale dello stesso.
Il Prof. Sergio Todesco, Antropologo e curatore del volume che ha raccontato come abbia raccolto negli anni carpendoli dalla viva voce delle narratrici (madre, zie, nonne, etc.) e appuntandoli nel famoso “quadernetto” tutti i cunti i detti e le filastrocche contenute nel libro.
Il mecenate e ideatore della Fiumara D’arte Antonio Presti, il quale si è un po’ lamentato dell’indifferenza dimostrata negli anni dagli amministratori del territorio nei confronti delle opere della fiumara d’arte che, a suo dire, sono state per anni ignorate se non osteggiate, non capendo il valore del dono che egli negli anni ha fatto realizzando in quasi tutti i Comuni della valle dell’Halesa una o più opere che fanno parte del museo a cielo aperto più grande d’europa. Ha esortato con forza tutti i presenti a non lasciarsi sopraffare dalla mediocrità, a nutrirsi sempre più di conoscenza e di bellezza, ed ha lanciato un chiaro messaggio agli amministratori dei Comuni dove ricadono le varie opere della fiumara d’arte invitandoli a mettere da parte gli individualismi ed a lavorare di più per il territorio.
Ha svolto le funzioni di moderatore uno dei coautori del libro, il Dott. Massimo Raimondi, il quale ha ringraziato il Prof. Todesco e il sig. Aldo Re compagni di viaggio in questa avventura. Durante la serata è stato proiettato un video realizzato dallo stesso Massimo Raimondi contenente numerose immagini che hanno dato modo di apprezzare i mutamenti di Castel di Tusa nel corso dei secoli.
La serata è stata allietata dal giovanissimo fisarmonicista (11 anni) Davide Scaffidi Muta che ha incantato la platea eseguendo diversi brani di musica popolare siciliana.

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