Ernesto Cerrito: il cannoniere che sapeva giocare a pallone

Ernesto nasce a Cefalù il 28 agosto del 1948. Fin da piccolo gioca a calcio. A 14 anni gioca già nell’US Cefalù disputando il Campionato dilettanti. A 16 anni viene convocato nella Nazionale Italiana categoria giovani e fa un provino con la Società Catania che militava in serie A. Nel ’68 fa parte della Stella Azzurra Cefalù. Disputa il Torneo delle Madonie e alla fine del torneo vince la classifica di capocannoniere. Diversi i tornei delle Madonie vinti e molte le classifiche dei cannonieri che alla fine avevano in testa il suo nome. Nella sua carriera ha giocato il Torneo delle Madonie anche con il gruppo sportivo ferrovieri di Cefalù, il Collesano e il Caltavuturo. Tanti i tornei vinti. Ernesto ha militato con l’Arenella di Palermo, la Stefanese, il Sant’Agata che militava in serie D e con l’Orlandina. Tra i suoi ricordi più belli la partita che da giovanissimi disputa allo stadio Flaminio di Roma con un campo in erba che non aveva mai calcato. Ernesto decide di ritirarsi verso i 35 anni quando si rende conto che era il momento di pensare al lavoro e alla famiglia. Intraprende l’attività di Allenatore della società giovanile Cephaledium riportando numerose vittorie fino alla Categoria Allievi Regionali, nella cui squadra giocavano anche i suoi due figli gemelli: Marco e Danilo Cerrito. Nonostante riceve molte richieste di allenare squadre di categorie preferisce dedicarsi alla crescita dei giovani. Allena i giovani della scuola calcio della società Cephaledium. Con lui un gruppo di giovani di Cefalù e del circondario con cui vince campionati provinciali e regionali. Trascorre un decennio con questi ragazzi portandoli dalla categoria esordienti, giovanissimi, allievi e juniors. Partecipa a tanti tornei anche internazionali risultando molto spesso vincitori. «Con l’occasione – commenta Ernesto – desidero ringraziare tutti coloro che hanno permesso di raggiungere tali obiettivi di crescita e conoscenza di nuove realtà e cioè Cesare Augusto, Vincenzo Faraone, Salvatore Lombardo, Salvatore Gugliuzza, Enzo Patinella, Alberto Cerami e Angelo Cammarata. Vorrei ricordare con profondo affetto Giuseppe Cammarata che nelle trasferte non mi faceva mai dormire perché cantava canzoni tutta la notte. A lui sarà dedicato fra breve un memorial di calcio a 5 presso il campo «quelli della notte» di Cefalù

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