Ospedale Giglio: il documento di sindaci e consigli comunali

Pubblichiamo il documento delle amministrazioni e dei consigli comunali, sul Giglio di Cefalù, elaborato lunedì pomeriggio dall’assemblea che si è tenuta presso l’atrio della scuola media Porpora di Cefalù.

L’Assemblea delle Amministrazioni Comunali e dei Consigli Comunali di Campofelice di Roccella, Castelbuono, Cefalù, Collesano, Gratteri, Isnello, Lascari, Pollina e San Mauro C.de, costituenti il Distretto Sanitario 33 dell’ASP di Palermo, riunitasi in data 12/9/2016 a partire dalle 16,30, presso l’atrio della Scuola Media “R. Porpora” di Cefalù, con la partecipe presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni e/o dei civici Consigli dei comuni viciniori di Acquedolci, Aliminusa, Caccamo, Caltavuturo, Castel di Lucio, Castellana Sic., Gangi, Geraci Sic., Montemaggiore Belsito, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Pettineo, Polizzi Generosa, Santo Stefano di Camastra, Sciara, Scillato, Sclafani Bagni, Termini Imerese, Tusa, Valledolmo, del Presidente, del CdA e del Direttore Generale della Fondazione ospedaliera “G. Giglio” di Cefalù, delle varie Rappresentanze sindacali presenti presso il medesimo Ente ospedaliero, di medici, infermieri e personale amministrativo e sanitario del suddetta Fondazione, nonché di numerosissimi cittadini provenienti da tutto il comprensorio nebrode-madonita, dopo aver discusso in maniera democratica, ampia, approfondita e circostanziata, grazie al prezioso contributo di molti partecipanti, sull’unico punto all’O.d.G. “Piano Sanitario Regionale presentato in data 8/9/2016: conseguenze sull’Ospedale Fondazione G. Giglio di Cefalù. Determinazioni”,

CONSIDERATO

che con Delibera di Giunta Regionale Siciliana n. 287 del 7 Agosto 2013 si è dato mandato di costituire una Fondazione “di sole strutture sanitarie pubbliche regionali che potrebbero individuarsi nell’A.R.N.A.S. Civico – Di Cristina – Benfratelli di Palermo e nell’Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello di Palermo, in quanto afferenti al medesimo bacino assistenziale e nell’ottica dell’ottimizzazione dell’offerta sanitaria nell’ambito delle alte specialità ed. in particolare, dell’oncologia, della traumatologia e delle scienze neurologiche;

che la suddetta Delibera di Giunta, la cui volontà è transfusa nell’Atto costitutivo sottoscritto dall’Assessore Regionale alla Salute, ha classificato l’Ospedale di Cefalù quale “centro di alta specialità”, che non può essere ricondotto agli stretti parametri del Decreto Ministeriale 70/2015 “Lorenzin”;

che risulta di tutta evidenza che per l’Ospedale “Giglio” non può individuarsi un bacino d’utenza “ristretta”, in quanto esso, oltre al territorio di naturale riferimento, ha, per il deliberato della Giunta Regionale, lo stesso “bacino assistenziale” delle strutture sanitarie pubbliche regionali che compongono la Fondazione e deve offrire servizi nell’ambito delle alte specialità, in misura particolare (ma non esclusiva) dell’oncologia, della neurologia e della traumatologia;

che questa condizione statutaria è in linea con i dettami del richiamato D.M. 70/2015, ove, per le “strutture private” è prevista la possibilità di istituire “strutture con compiti complementari e di integrazione alla rete ospedaliera” (punto 2.5); pertanto, ha una propria specificità con parametri che devono necessariamente esulare dal D.M. stesso, per rispettare lo Statuto costitutivo;

che il bacino d’utenza di un ospedale, del quale parla il “Decreto Lorenzin”, non è quello riferibile alla popolazione residente in un distretto sanitario, ma l’insieme della popolazione che ha accesso ai servizi che la struttura mette a disposizione;

che, pertanto, al nosocomio di Cefalù fa riferimento, per talune specialità, una popolazione residente in vari comprensori siciliani, o anche oltre, e ciò fa sì che il bacino d’utenza superi di gran lunga quella soglia della 150 mila unità con cui si giustifica la presenza degli ospedali di primo livello, D.E.A., che si vorrebbero oggi irrazionalmente concentrare nel Capoluogo di Regione, insistendo tutti nel medesimo bacino di riferimento;

che il nosocomio i Cefalù ha assunto, in questi anni, un ruolo di primo piano nel panorama della Sanità siciliana, rappresentando il quinto centro, per numero di accessi, nell’intera provincia di Palermo;

che fanno riferimento alla Fondazione “Giglio” di Cefalù pazienti provenienti non solo dall’area nebrode-madonita, ma dalle intere province di Palermo e Messina, nonché da altri territori della Sicilia e persino da oltre Regione, che riconoscono la qualità delle prestazioni sanitarie rese proprio da quei reparti che l’annunciata riforma vorrebbe cancellare, in maniera incomprensibile, se si pensa che proprio queste specialità (oncologia, neurologia, urologia, emodinamica, chirurgia vascolare) costituiscono l’elemento sostanziale e imprescindibile del progetto sanitario affidato alla Fondazione “Giglio”;

che i provvedimenti contenuti nel suddetto Piano Sanitario Regionale comporterebbero il declassamento della Fondazione “G. Giglio” di Cefalù da azienda di riferimento regionale a struttura ospedaliera di interesse locale, con la conseguente chiusura proprio dei suddetti reparti;

che tali suddetti provvedimenti non tengono assolutamente conto dello Statuto della suddetta Fondazione “Giglio”, di cui, per altro, la Regione Sicilia è socio fondatore, insieme all’ASP Palermo, al Comune di Cefalù e alle Aziende ospedaliere di Palermo “Civico – Benfratelli” e “Villa Sofia – Cervello”, nel quale i suddetti reparti destinati alla chiusura ne sono invece tutti parte sostanziale e ineliminabile delle finalità costitutive;

che, pertanto, l’eliminazione dall’Ospedale Fondazione “G. Giglio” dei suddetti reparti di urologia, oncologia, emodinamica, neurologia e chirurgia vascolare, potrebbe determinare la conclusione dell’esistenza stessa della Fondazione, per il venir meno di finalità costitutive;

che il Piano Sanitario Regionale, qualora fosse adottato con i provvedimenti relativi alla Fondazione “Giglio” comporterebbe il licenziamento dalla struttura ospedaliera di centinaia di lavoratori, che vi operano in regime di natura privata, senza, quindi, avere possibilità di trasferimento altrove;

che i dati a cui fa riferimento il PSR in relazione a ricoveri, prestazioni e bacino d’utenza dell’Ospedale Fondazione “G. Giglio” di Cefalù risultano ambigui, inesatti e contraddittori rispetto alla realtà contestuale in cui detta Fondazione è inserita;

che il PSR, in merito all’Ospedale Fondazione “Giglio” di Cefalù, non tiene in alcun conto il percorso storico, economico e sociale, gli investimenti di partenza e in itinere ricevuti ed effettuati, la diffusa incidenza psicologica, antropologica e politica e persino il vissuto di natura relazionale che il presidio sanitario Ospedale Fondazione “Giglio” può a buon diritto vantare in riferimento ad un territorio molto più vasto di quello strettamente afferente al Distretto 33 dell’ASP Palermo;

che il PSR suddetto non tiene in alcun conto, da un lato, né della particolare conformazione geografica e orografica né del carente sistema viario, di collegamenti e di comunicazioni in genere del territorio di cui è punto di riferimento sanitario la Fondazione suddetta, dall’altro della fortissima vocazione turistica dello stesso territorio, storicamente espressa da Cefalù, di recente inserita nella lista mondiale del Patrimonio UNESCO, ma sviluppatasi già da anni e in costante progresso in quasi tutti i comuni del comprensorio, che comporta l’afflusso, soprattutto nel periodo estivo, ma non solo, di centinaia di migliaia di visitatori nell’intero territorio di cui la Fondazione suddetta è presidio sanitario;

TENUTO CONTO

del diffuso stato di preoccupazione da parte della popolazione dell’intero Distretto sanitario 33 e dei territori viciniori, nonché dei tantissimi utenti provenienti da tutta la Sicilia e anche da altre Regioni d’Italia per il paventato declassamento dell’Ospedale Fondazione “Giglio” di Cefalù, con l’eliminazione di reparti come oncologia, neurologia, emodinamica, chirurgia vascolare e urologia, che sono invece indispensabili per un territorio e un bacino d’utenza con un’alta percentuale di soggetti anziani e, come documentato dai dati statistici sull’area di riferimento dell’Ospedale suddetto, una considerevole diffusione proprio delle patologie oncologiche, urologiche, neurologiche e cardiovascolari afferenti ai reparti dei quali il PSR prevede la soppressione;

dell’apprensione e dello sdegno del personale tutto, medico, sanitario e amministrativo del presidio ospedaliero Fondazione “Giglio”, per il licenziamento di centinaia di dipendenti già a causa della chiusura dei suddetti reparti, nonché quello possibile, in un immediato futuro, a causa del declassamento del suddetto Ospedale, che non può che comportarne un drastico ridimensionamento e, pertanto, la successiva, ulteriore riduzione dei posti-letto nonché di altri, importanti o fondamentali reparti e servizi;

del corale stupore, della concorde indignazione, dell’immediata e formidabile mobilitazione, dell’unanime e determinata volontà di lottare, dei contributi sintonici e costruttivi espressisi nel territorio del Distretto 33 e nei viciniori Comuni dei Nebrodi e delle Alte Madonie, che si sono riassunti nella presente Assemblea dei Consigli comunali, grazie all’apporto accorato e compatto di Sindaci e altri Rappresentanti eletti dal popolo, Forze politiche e sindacali, dai vertici della Fondazione “Giglio” di Cefalù e dai tantissimi cittadini convenuti dal territorio del Distretto 33 e da quelli viciniori;

CHIEDE

al sig. Assessore alla Salute della Regione Sicilia l’immediato ritiro di tutti i provvedimenti contenuti nel PSR della Rete Ospedaliera siciliana che riguardano l’Ospedale Fondazione “Giglio” di Cefalù, quindi sia il suo declassamento a struttura ospedaliera d’interesse locale sia la soppressione dei reparti su più volte richiamati, e il mantenimento della Fondazione con i posti-letto e i reparti attuali, garantendo il diritto al lavoro dell’intero personale in servizio, stralciando l’Ospedale “Giglio” dai parametri di riferimento del D.M. 70/2015;

al sig. Presidente e al sig. Assessore alla Salute della Regione Sicilia l’emissione di tutti gli atti di loro competenza per il mantenimento dell’Ospedale Fondazione “Giglio” di Cefalù quale struttura di eccellenza della Sanità regionale e, pertanto, il mantenimento e il sostegno di tutte le prestazioni sanitarie previste dalle finalità dello Statuto costitutivo, o comunque necessarie alla popolazione di tutto il Comprensorio di riferimento dell’Ospedale stesso;

CONDIVIDE

la comune e diffusa preoccupazione dei cittadini e delle Amministrazioni, nonché di tutto il personale ospedaliero dei Comprensori dei Nebrodi e delle Alte Madonie, che chiedono con forza di non declassare gli ospedali di Mistretta e Petralia Sottana a meri punti di emergenza sanitaria, ma di mantenerne alta la dignità di veri, efficienti presidi ospedalieri dei territori;

l’idea che vi siano ampi margini, da un lato per confermare la vocazione della Fondazione “Giglio” di struttura ad alta specialità, e dall’altro per garantire che quest’Ospedale continui ad essere punto di riferimento irrinunciabile per la tutela e la cura della persona;

la richiesta avanzata dal Sindaco di Cefalù, nella qualità di Socio della Fondazione “G. Giglio”, al Presidente del CdA di convocare con estrema urgenza la riunione straordinaria del CdA stesso, alla presenza del sig. Presidente della Regione Siciliana e del sig. Assessore Regionale alla Salute, al fine di chiarire gli intendimenti di ciascuno dei Soci, fare ciascuno la sua parte per proseguire il percorso della Fondazione e, in più, assicurare il fattivo sostegno a mantenerne i considerevoli livelli di qualità che oggi ne permettono l’apprezzamento dalla popolazione di un bacino d’utenza, provinciale ed extra-provinciale, molto più ampio di quello geografico del Distretto 33;

IMPEGNA

i Sindaci e tutti i Rappresentanti eletti dal popolo, ad ogni livello, a farsi protagonisti e parte attiva della mobilitazione e della lotta per scongiurare il declassamento dell’Ospedale “G. Giglio” e i conseguenti provvedimenti di chiusura dei suddetti reparti, intervenendo, con la dovuta e più sollecita determinazione, nei confronti della Presidenza e dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, ma anche del Ministero della Salute e del Governo Nazionale, fino alla completa soddisfazione delle istanze emerse dalla presenta Assemblea

i Presidenti dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto sanitario 33 dell’ASP Palermo e dei Comuni qui oggi convenuti in modo solidale e partecipe, a mantenere altissimo il livello di attenzione verso i contenuti e le determinazioni della presente Assemblea, raccordandosi con le proprie Amministrazioni comunali, autorizzandoli, nel malaugurato perdurare della attuale situazione ad attivare i singoli, rispettivi Consigli comunali per tutti gli atti e le azioni indispensabili al conseguimento delle determinazioni espresse dalla presente Assemblea.

Cefalù, 12 Settembre 2016

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