Il perdono

Sicuramente almeno una volta nella vita ciascuno di noi ha subito un torto, uno sgarbo, un’offesa e quasi certamente ci siamo imbattuti in un conflitto interiore fatto di domande e ripensamenti, ma soprattutto almeno una volta nella vita ci siamo trovati nella condizione di chiedere a noi stessi se perdonare il torto subito o andare avanti e vivere evitando fatti e persone causa del male subito. Per comprendere fino in fondo il significato psicologico del perdono penso sia utile partire da cosa il perdono non sia! Spesso il perdono è associato alla riconciliazione, ossia il mettere d’accordo o il far tornare in pace due persone. Il perdono non è riconciliazione, non è tornare in pace e, meno che mai, non è un chiarimento, per il semplice fatto che la riconciliazione è un processo che coinvolge almeno due persone che scelgono di venirsi incontro mentre, il perdono solitamente è unilaterale, cioè riguarda una persona che si impegna in un processo di cambiamento interiore. Un altro abbinamento che solitamente si fa con il perdono è l’atto del dimenticare; infatti, spesso capita di chiedere alla persona che ha subito un torto di dimenticare le brutte azioni subite; ma il perdono non ha mai a che fare con “il dimenticare” o “il mettere da parte o nel passato” per diversi motivi uno fra i quali è legato al fatto che dimenticare non si può! McCollough & Worthington hanno definito il perdono come un complesso fenomeno affettivo, cognitivo e comportamentale, nel quale le emozioni negative e il giudizio verso il colpevole vengono ridotti, non negando il proprio diritto di sperimentarli, ma guardando al colpevole con compassione, benevolenza e amore.

Dunque il perdono è un vero e proprio processo interiore di cambiamento dove l’intenzionalità prende la direzione dell’incontro con l’altro che sarà intriso di nuovi e più evoluti affetti, sentimenti e comportamenti. L’atto del perdonare è complesso e non sempre si giunge ad un pieno cambiamento: ad esempio, solitamente si tende a cambiare il comportamento mostrando benevolenza ma dentro si prova ancora rabbia e rancore. In altre parole, prima di giungere al perdono, atto ultimo di un lungo processo, si deve passare da altre fasi che hanno a che fare dapprima con la scelta di perdonare e, dopo avere sperimentato sentimenti negativi come rabbia, rancore, vendetta e risentimento, sforzarsi di provare benevolenza e amore.

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