Scopertura targa Unesco: discorso del sindaco di Cefalù

Pubblichiamo il discorso del sindaco di Cefalù in occasione della cerimonia di scopertura della targa Unesco. 

Sono onorato di porgere il saluto in occasione di questa cerimonia con la quale vogliamo celebrare il glorioso passato di Cefalù e, allo stesso tempo, mostrare la consapevolezza che la decisione dell’UNESCO può e deve rappresentare una base importante sulla quale fondare lo sviluppo culturale, turistico ed economico della città nella quale Ruggero II concepì, nel secolo che fu testimone delle crociate, quegli alti ideali di convivenza e rispetto reciproco che furono visibilmente sublimati nella nostra Basilica-Cattedrale e nel Chiostro capitolare, riconosciuti Patrimonio dell’Umanità.
Nel corso del dibattito che, il 3 luglio 2015 nella città tedesca di Bonn, precedette la proclamazione, con voti unanimi, del sito seriale ” Palermo arabo- normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale” , uno dei diciotto ambasciatori che, in quell’occasione, presero la parola, ebbe a dire: ” Cefalù, Palermo e Monreale furono, nel XII secolo, ciò che il mondo dovrebbe essere oggi”.
Ritengo che queste parole possano sintetizzare ciò che stiamo celebrando oggi. L’UNESCO, la più alta istituzione culturale a livello mondiale, non ha riconosciuto soltanto l’unicità artistica e culturale di nove monumenti presenti in tre città; ha inteso additare il sincretismo culturale del quale essi sono espressione come esempio di pacifica convivenza, nel rispetto della identità di ciascuno.
La constatazione che su nove beni culturali, che ricadono nel sito, ben sei hanno una funzione cultuale, rimasta immutata nei secoli, è testimone del fatto che l’accoglienza e l’integrazione dell’altro si realizzano attraverso la piena consapevolezza e il rispetto della nostra storia, dei nostri valori, della nostra identità. Ritengo che solo un popolo che rispetta se stesso può realizzare una autentica politica dell’inclusione.
La nostra Sicilia è stata da sempre crocevia di popoli e crogiolo di civiltà. I sette siti UNESCO siciliani rappresentano l’attestazione che la nostra storia è il nostro futuro e che nella nostra cultura è contenuto il nostro sviluppo. Ci occorre il sostegno necessario a promuovere le nostre meraviglie, tramutandole, ancor di più, in punti di riferimento culturale di livello internazionale.
Abbiamo bisogno innanzitutto che la Regione punti sui sette siti Unesco siciliani come poli attrattori del turismo internazionale, attorno ai quali creare una rete di itinerari turistici che puntino sul patrimonio storico culturale delle nostre città sulla bellezza naturalistica e paesaggistica dei nostri territori, sugli itinerari religiosi che legano i nostri luoghi di culto, penso in particolare al Santuario di Gibilmanna e alle chiese e ai santuari delle Madonie.
Il Riconoscimento dell’UNESCO può aiutarci a fare sistema e a veicolare su Cefalù flussi turistici di alto livello, contribuendo a raggiungere l’obiettivo di destagionalizzare il nostro turismo. Con la cultura si migliora la nostra economia e con il raggiungimento degli impegni che abbiamo sottoscritto nell’ambito della procedura di riconoscimento, possiamo fare della decisione della più alta istituzione culturale a livello mondiale una importante occasione per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Nell’anno che è trascorso da quel 3 luglio 2015, abbiamo realizzato alcuni interventi per migliorare la vivibilità del centro storico e il decoro urbano. L’illuminazione a LED, l’istallazione dei varchi elettronici di accesso al centro storico che, a breve, ci aiuteranno a rendere effettiva la ztl del centro storico a beneficio dei residenti e dei visitatori, l’apertura del visitor center, l’apposizione della nuova cartellonistica turistica bilingue. Auspico che queste e altre iniziative che porteremo avanti nel prossimo futuro possano contribuire a migliorare la vivibilità della città per coloro che in essa abi

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