Fra gli antichi mestieri cefaludesi c’è anche quello della «siggiara» che usava riparare le sedie di paglia molto utilizzate a partire dalla fine dell’800. Fra le persone che a Cefalù si sono distinte in questo mesiere c’è Giovanna Cafiero. Una donna molto conosciuta che per portare avanti la sua famiglia aggiustava le sedie di finocchino utilizzando le “liami” della zabbara (Agave). Le foglie esterne di questa pianta, infatti, tagliate e private delle punte e degli aculei laterali venivano fatte essiccare al sole e poi tagliate a strisce sottili in modo da formare delle cordicelle chiamate “liami ” che venivano anche usate anche per tenere insieme covoni di grano, fascine di tralci di vite e di rami d’ulivo e altro.
Giovannina, come era chiamata fra le amiche, aggiustava anche gli ombrelli che a quei tempi non venivano buttati così come avviene oggi. Quanti l’hanno conosciuta ricordano come fosse affettuosamente chiamata anche “a siggiara” proprio perchè aggiustava “i sieggi”, le sedie. Lo faceva dietro la finestra della sua casa in via Candeloro di fronte alla Chiesa di Santa Oliva. Chiunque passava e volgeva lo sguardo da quel luogo la vedeva dietro la finestra sempre china a riparare le sedie. Era una bella signora, con il viso rotondo, i capelli legati “a tuppo” ed un bel paio di occhioni neri. In quel gesto di aggiustare le sedie tutti vedevano l’amore e la passione per un lavoro che oggi pochi possiedono.
Giovanna Cafiero nasce a Mistretta in provincia di Messina, da Antonino e da Augusta Peronin. Lui originario di Napoli e lei di Pordenone. Lui brigadiere della guardia di finanza e lei operaia in una fabbrica di fiammiferi a Pordenone. Proprio in questa fabbrica Antonino conobbe e si innamorò di Augusta che sposò. Essendo un finanziere Antonino fu mandato a Cefalù. Non esitò un istante a portare con lui anche la sua famiglia. A Cefalù Giovanna conosce Lorenzo Liberto e nel 1939 i due si sposano. Lorenzo lavorava all’olificio e come aiutante nella Farmacia Cirincione di fronte Via Porto Salvo gestita da Giovannino ed Aurora Cirincione. Dal matrimonio di Giovanna e Lorenzo nascono cinque figli: Carmelo, Nino, Ina , Valentino e Maria. Carmelo e Nino, ancora piccoli, aiutano la famiglia andando a lavorare. I due fin dal 1967 insieme ad altri amici, fra cui Gino Luppino, entrano a far parte della Cooperativa ACLI ed iniziano a lavorare i mattoni in cemento. Il 23 gennaio 1968 papà Lorenzo muore. Nel frattempo Ina si diploma all’Itc “Jacopo del Duca “ e Valentino alla Scuola d’Arte di Cefalù. I tre figli maschi della “zza Giuvannina” si sposano. La vendita dei mattoni di cemento subisce una forte crisi e nel 1977 i fratelli Liberto aprono un negozio per la vendita di mai collabora anche la sorella minore Maria. Il negozio è tutt’oggi esistente in Via S. Pasquale il luogo che ancora oggi tanti cifalutani chiamiamo “a saliera”. Giovanna Cafiero Liberto muore il 15 marzo del 1990 nella sua casa del villaggio dei pescatori dove nel frattempo si era trasferita con Maria e Ina, pur tenendo sempre la sua piccola casetta di Via Candeloro .