Nando: il presidente che continua a far sognare Cefalù

Nando Zannella è stato un uomo d’idee, uno di quei pochi che riescono a far sognare una città e per questo non vanno dimenticati. Vi è arrivato negli anni ’80 e subito si è fatto notare per il suo motto assai rivoluzionario: «che problema c’è, facciamolo!» Lo predicava di fronte ad ogni difficoltà e a questa scuola ha legato innovazione, idee ed iniziative. Ha fatto appassionare la comunità al basket e ha dato palpiti di cuore alla città di Cefalù regalandovi occasioni d’incontro e giorni ancora oggi indimenticabili. Con la forza delle sue idee ha rivoluzionato il basket cefaludese. Ha portato le strutture, dove non esistevano, e le ha fatte funzionare creando organizzazione. Ha fatto sognare Cefalù perché l’ha guardata quale città amata in tutto il mondo e non quale piccolo paesino nel quale trascorrere senza sogni i propri giorni. Alla fine ha fatto sognare i cefaludesi perché li ha resi orgogliosi della loro città e delle loro potenzialità.

E mentre regalava sogni ai suoi concittadini portava in giro Cefalù facendola conoscere in ogni angolo d’Italia. Nando si è fatto subito notare per il suo saper fare ma anche e soprattutto per le sue tante idee. Ama lo sport e per questo non risparmia fatiche e soldi pur di portare a Cefalù la pallacanestro che conta. Reinventa il basket in una città dove lo sport era più occasione di passatempo che momento di crescita culturale e sociale. Crea strutture e inventa organizzazioni. Alla sua scuola forma uomini e fa nascere associazioni. Porta la rivoluzione in città quando pensa di costruire un palazzetto dello sport. Ai cefaludesi, che fino ad allora il basket lo conoscevano solo all’aperto e su campi senza parquet, il palasport cambia abitudini e modo di vivere. Sul parquel di via Moro fa correre grandissimi giocatori e fa arrivare intelligenti allenatori. Vi porta giocatori del calibro di Campiglio, Campolattano, Costantini, Delise, Di Monte, Grasso, Matrone, Rosponi, Provenzano e Tramonti. Ma anche allenatori come Ciccio Lanfranchi, Michelangelo Russo, Manuel Scotto ed ancora D’Onufrio, Melilla e Sgarlata. Grazie a lui a Cefalù in tanti si avvicinano al basket che conta, quella pallacanestro che allora si poteva vedere solo, e non sempre, in televisione. Cefalù gioca nel campionato di serie B.

Per portare avanti il sogno Nando s’inventa la figura del Presidente padrone. Quella stessa immagine che oggi, a distanza di un trentennio, è molto di moda in tanti ambienti dello sport professionistico italiano. Nando diventa il presidente amato, invidiato ma anche contestato. Resta ancora oggi, però, il presidente, l’uomo che a Cefalù ha saputo guidare una società sportiva mettendola al centro della comunità sociale e culturale cefaludese. Resta il presidente alla cui scuola sono andati dopo di lui in tanti. Nando Zannella è scomparso a Rimini l’1 gennaio del 2009.

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