Cefalù: dalla Rocca una lunga storia di massi che cadono

La storia della Rocca che sovrasta la cittadina normanna racconta di massi che si sono staccati nel tempo dalle sue pareti mettendo in serie difficoltà strade e abitazioni che vi stanno sotto. Nel luglio del 2015 ai bordi della carreggiata della via del Faro sono state trovate alcune pietre che hanno fatto scattare un sopralluogo sulla parete nord della Rocca di Cefalù, sovrastante il porto di Presidiana. Ad effettuarlo una squadra di tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico della stazione di Palermo. Nel marzo del 2014 dodici famiglie sono state costrette a lasciare le loro abitazioni in contrada Giudecca. Sulle loro abitazioni pendeva un masso che si trovava sulla Rocca e non potevano più restare dentro le case ad evitare che crollando finisse sui tetti dei fabbricati. A fare scattare l’ordine di sgombero era stato un sopralluogo effettuato dal nucleo speleo alpino fluviale dei Vigili del Fuoco che avevano accertato la pericolosità ed il precario stato di equilibrio di un masso della parete Nord- Est proprio nel tratto compreso tra la via Candeloro e la via Giudecca. Tre mesi prima, a gennaio, la via del Faro, continuazione di via Giudecca, era stata chiusa al traffico per la caduta di un masso di circa 150 chili dalla Rocca. E’ stato trovato sulla sede stradale che è uno dei due ingressi alla città e l’unico che conduce al Porto di Presidiana. La tragedia è stata scongiurata perché al momento della caduta non transitava alcuna auto sulla strada.

Il 9 settembre del 2006 sempre sulla strada che costeggia la Rocca dal lato del Porto è stata evitataancora una volta la tragedia. Quel giorno un grosso masso, di circa un metro cubo, si è staccato dalla parete finendo al centro della carreggiata della via del Faro. Dopo la caduta del grosso masso, la strada è stata subito chiusa. Nel giro di un mese l’amministrazione di allora è riuscita ad effettuare alcuni lavori sulla Rocca per riaprire e scongiurare nuovi distacchi. Sempre la via del Faro, nell’inverno del 2008, è stata chiusa al traffico per la presenza di un fenomeno franoso. Nel giugno dello stesso anno sono scattati i lavori per la messa in sicurezza della parete Est della Rocca che era proprio quella interessata dalla frana.

Per la caduta di massi dalla Rocca, nel febbraio del 2003, otto famiglie di via Francavilla sono state sgombrate. Le abitazioni interessate dal crollo erano state quelle comprese dal civico 16 del vicolo della Grotta al cortile Padre Camillo passando da via mons. Misuraca. Le ventidue persone sono state ospitate dalle suore del Collegio di Maria. Per quella caduta dei massi la Giunta regionale ha accolto la richiesta avanzata dal Comune di Cefalù per dichiarare lo stato di calamità. Secondo i calcoli del Municipio per consolidare il costone roccioso nella parete cinque Pizzi – Cattedrale erano necessari 2 milioni di euro.

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