Il Carnevale di Palermo. Le antiche dimore: Palazzo Oneto di Sperlinga

Il Palazzo Oneto di Sperlinga edificato a Palermo nella prima metà del XVIII sec. ospitò nelle sue sale, durante le festività carnascialesche, sontuosi ricevimenti e accolse nei suoi eleganti ambienti, anche un circolo di nobili molto esclusivo, denominato “Conversazione del Fiore”.

Tale benemerito sodalizio, ebbe il compito di organizzare spettacoli e balli in costume, in particolar modo di evocare durante le allegre cerimonie, le antiche maschere napoletane.

Il magnifico palazzo settecentesco è ubicato nella città vecchia, il rione dell’Olivella, nell’attuale quartiere Castellammare o Loggia, a pochi passi dal Teatro Massimo.

La signorile dimora, dall’estroso ed elegante prospetto, custodisce al suo interno pregevoli affreschi in cui fa bella mostra di sé, nella volta del salone principale, l’opera di Gaspare Serenario dal titolo: “L’apoteosi del principe Oneto” (1746). Per un maggiore approfondimento sull’argomento, abbiamo attinto da un lavoro di ricerca effettuato da Eleonora Continella.

 

Palazzo Oneto di Sperlinga. Via Bandiera, Palermo.

«Lo splendido palazzo settecentesco nasce dalla riconfigurazione delle case appartenute nel XVI sec ai Siracusa (o de Siracusis) Valdaura e poi ai Corbera, operata dopo il terremoto del 1726 dal nuovo proprietario Antonio Oneto e Valguarnera duca di Sperlinga, che modificò l’edificio conferendogli l’aspetto attuale.

La facciata principale su Via Bandiera presenta un portale affiancato da colonne doriche di marmo grigio di Billiemi che sorreggono il balcone d’onore, e aperture nei cui timpani mistilinei sono inseriti medaglioni in stucco con figure a mezzo busto. Anche i prospetti su Via Bari mantengono le decorazioni settecentesche.

Nell’atrio interno si apre una piccola corte con loggia a serliana affiancata da una coppia di fontane, da cui si diparte lo scalone coperto da una volta ottagonale, con rampe sorrette da colonne in marmo. I soffitti dei saloni del piano nobile e del primo piano furono affrescati nel 1746 da Gaspare Serenario con la “Gloria del Principe e tre Allegorie di Virtù”, mentre alla fine dello stesso secolo Gaspare ed Eugenio Fumagalli completarono le decorazioni con quadrature prospettiche a trompe l’oeil.

Nei primi dell’800 il palazzo pervenne ai Burgio duchi di Villafiorita e ospitò il circolo nobiliare della “Conversazione del Fiore”, che durante il Carnevale organizzava spettacoli di maschere napoletane e feste da ballo, ad alcuni dei quali partecipò anche il Re Ferdinando III con la famiglia reale. Ma già poco tempo dopo, nel 1817, il salone fu adattato a sala spettacoli per pubblico borghese.

Nel 1852 divenne sede del Convitto Lancasteriano “il Vittorino”, diretto dal dott. Vincenzo Trapani, e poi, passato di proprietà ai Cacopardo, sede dell’Istituto letterario “Epicarmo”, diretto dal sig. Francesco Lo Bianco. A fine dell’800 divenne sede della ditta di Tessuti “Gaetano Zingone e Bonomolo”, che lo utilizzò come magazzino fino alla fine degli anni ‘50, quando perdette il Palazzo a seguito dei forti debiti contratti.

Da quel momento l’edificio é rimasto in abbandono, mentre i locali  a pianterreno sono stati trasformati in negozi. Di recente, acquistato dal magnate romano Roberto Bilotti d’Aragona, é stato oggetto di un lungo e controverso restauro, più volte interrotto e ancora non ultimato».

Si ringrazia per le indicazioni documentarie Eleonora Continella

Testi consultati da Eleonora Continella: Fonti: G. Sommariva “Palazzi nobiliari di Palermo” Flaccovio, 2004. Opere storiche inedite sulla citta di Palermo […] per cura di Gioacchino Di Marzo, Volume 4, L. Pedone Lauriel, 1873.

Foto a corredo dell’articolo. Palazzo Oneto di Sperlinga, tratta dal sito: mapio.net

Giuseppe Longo
giuseppelongoredazione@gmail.com
@longoredazione

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