Acqua a Cefalù: nuovo intervento di Federconsumatori

Ancora una volta, questa associazione si rivolge a Voi, per informare i cittadini di come si stia affrontando, da parte della Federconsumatori, la gravissima situazione della potabilità dell’acqua e della mancata fatturazione dei consumi idrici come esposto nella sotto allegata mail inviata all’Amap e, per conoscenza, ad altre Autorità che, speriamo, facciano sentire al più presto la loro voce e che prendano al più presto, le dovute decisioni nei confronti di chi continua ad erogare acqua NON potabile, di chi non emette le relative fatture (per fare arrivare poi i solleciti di pagamento così come si sta verificando in questi giorni con raccomandate indirizzate agli utenti che (forse!) non hanno pagato l’acqua del lontano 2006/7) e di chi dovrà gestire il S.I.I. Entro fine mese-primi di maggio, ne dovremmo sapere di più e, saranno salassi per i cittadini di Cefalù. Chiudiamo, invitando ancora una volta i cefaludesi all’AUTOLETTURA e a produrre, tramite raccomandata A/R o per pec (protocollo@pec.comune.cefalu.pa.it; amapspa@legalmail.it) l’accluso allegato.
Giovanni Brocato
Lettera inviata al Presidente dell’Amap di Palermo
Spett.le Presidente/essa, dopo le sue gradite risposte e puntualizzazioni sull’emissione o meno di fatture sui consumi del S.I.I. sulla città di Cefalù, gestito sino al 31 gennaio 2016, mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni (sperando di non essere accostato/tacciato di parlare – o scrivere, in questo caso – a “vanvera” come il primo cittadino di Cefalù). Innanzitutto, mi sarebbe piaciuto che ci fossimo seduti attorno ad un tavolo e lì, trovare le soluzioni più idonee per non infierire sulle tasche dei cittadini; francamente, mi sto adoperando affinché ci sia un incontro che ci/vi possa fare addivenire ad un accordo. Purtroppo, dopo la recentissima decisione da parte del sindaco che, ancora una volta ha emesso un’Ordinanza Sindacale alla Sua Società “con cui si ordina alla società Municipalizzata acquedotti di Palermo di gestire, per ulteriori 90 giorni, il servizio idrico integrato in Città”, la situazione è diventata sempre più incandescente. E mi chiedo: perché per ulteriori 90 giorni? Che succederà dopo? E, non volendo entrare assolutamente tra le vostre beghe, mi limito, come Federconsumatori, a tutelare solo ed esclusivamente gli interessi dei cittadini cefaludesi. Come pure mi chiedo, dopo la Sua risposta al sindaco per quanto riguarda “l’emergenza idrica e gli affidamenti diretti” : perché questi affidamenti diretti? Vuoi vedere che ha (forse!?) ragione l’articolista? Ed è a tal uopo che ho messo in indirizzo, per conoscenza, la Corte del Conti, perché sono certo che non potrà non intervenire per i mancati incassi (danno erariale?) provenienti dall’emissione di fatture a datare dal mese di agosto 2015, per tutto l’anno 2016 e, sino al corrente mese per l’anno 2017 sempre che, si individui il gestore del S.I.I. per Cefalù. Presidente/essa, Lei ha scritto, rispondendo alla Federconsumatori che “Voglio rassicurare la Federconsumatori e i cittadini di Cefalù che AMAP non emetterà fatture ai cittadini cefaludesi”. Spero, però, che Lei sia stata messa al corrente che la Sua Società, quando è subentrata ad ATO 1 PA, non solo ha emesso una prima fattura a luglio 2015 per tutti gli utenti di € 29.70 come quota avvio gestione ex APS e da versare su c/c 1026826287 intestato a AMAP SPA GESTIONE EX APS; ma ne è stata emessa una seconda a SALDO per il periodo maggio-agosto 2015 contenente la LETTURA INIZIALE AL 18 MAGGIO (presa in carico del S.I.I.) E LA FINALE AL 04 AGOSTO 2015. Dopo di che, non si ha alcuna notizia se sono state emesse fatture o meno! Quindi, da agosto al 31 gennaio 2016 – data di cessazione da parte dell’Amap del S.I.I. -, chi dovrebbe emettere le fatture? Inoltre, è solo grazie all’Amap che l’ATO 1 PA ha potuto, a sua volta, emettere una fattura comprendente il periodo che andava dal 6 febbraio 2014 al 18 maggio 2015, perché siete stati voi a fornire loro la lettura (18/05/15) – per voi iniziale – per loro – finale! Una cosa è certa: l’Amap aveva (ed ha?) la banca dati degli utenti di Cefalù. E, viste le diatribe su chi doveva/deve gestire il S.I.I. tra il comune e l’Amap, queste somme incassate dalla sua società, sono dovute o si devono configurare come un “indebito incasso” e quindi da restituire ai cittadini? E, proseguendo con l’analisi dei fatti: mi consente di porle una domanda un po’ indiscreta? Ma può definirsi di aver agito diligentemente una società che, cessando un servizio (in questo caso l’idrico) non si preoccupa di prendere la lettura finale per emettere le relative fatture rimaste in sospeso, considerando che esse si sono fermate sino ad agosto? E di converso, pur avendo preannunciato molto tempo prima, che l’Amap avrebbe interrotto il servizio a datare dal 1 febbraio 2016, perché il sindaco non ha provveduto – al passaggio da Amap al comune delle consegne (?) del S.I.I. di ottenere la banca dati degli utenti cefaludesi con annessa lettura finale/iniziale dei contatori? Purtroppo, tralasciando ai posteri l’ardua sentenza, si arriva all’emissione, da parte del primo cittadino, dell’ordinanza n. 50 con la quale ha ORDINATO che: “E’ VIETATO TEMPORANEAMENTE E FINO A NUOVA DISPOSIZIONE L’USO DELL’ACQUA EROGATA DAL PUBBLICO ACQUEDOTTO DI CEFALU’, PER IL CONSUMO UMANO E LA PREPARAZIONE DEGLI ALIMENTI” e a tutt’oggi, ancora in VIGORE!! E’ questo il secondo motivo della messa in indirizzo della Corte dei Conti: chi dovrà pagare il salatissimo conto a Sorgenti Presidiana per erogazione di acqua potabile nelle nostre fatiscenti condutture idriche? Mi risulta che l’Amap abbia pagato a Sorgenti qualche fattura. Ma, non ne ho certezza! Come Federconsumatori, ho invitato i cittadini a mettere in mora e diffidare sia l’Amap che il comune (vedi allegato). Chi sbaglia, ha sbagliato o sbaglierà, PAGHI! Sì, che paghi ma di tasca sua e non addossando, come spesso succede, i propri errori sulla collettività. In considerazione del fatto che, non potendo usufruire di acqua potabile, ai cittadini dovrà essere altresì dimezzata la tariffa dal 17 giugno 2016 sino a revoca dell’ordinanza. E i cittadini, come se non avessero già abbastanza problemi di come arrivare a fine mese, dovranno aspettare per avere risposte, non solo la sentenza del TAR per fine aprile ma, soluzione della potabilità dell’acqua e se c’è o meno, chi dovrà rispondere davanti all’autorità competente se si dovessero ravvisare eventuali reati. Solo questo comune si può pregiare di avere l’invidiabile titolo della NON potabilità dell’acqua da circa un anno, senza che nessuna autorità intervenga alla sua soluzione e con un sindaco che non faccia rifornire/distribuire acqua potabile tramite autobotti, bottigliette nelle scuole comunali, ecc. ecc.! E qui chiudo, per il momento, sperando di essere stato esaustivo nel descrivere i fatti. Distinti saluti.

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