Lapunzina annuncia: «sull’acqua avevamo ragione»

Con Sentenza n. 93, depositata in data odierna, la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed ha sancito la illegittimità costituzionale di svariati articoli della Legge Regionale siciliana n. 19/2015, in tema “risorse idriche”.
In particolare, attraverso l’abrogazione di alcuni commi dell’articolo 4, la Corte ha ribadito l’impossibilità di mettere in atto più gestioni all’interno di un unico ambito territoriale ottimale, per contrasto con l’articolo 149 bis del d.lgs. n. 152 del 2006, e nel rispetto del “principio di unicità della gestione” , che attiene alla potestà esclusiva dello Stato.
Sono pertanto vietati i “sub ambiti”, ed anche la gestione diretta anche dei comuni con meno di mille abitanti. Parimenti cassato e l’articolo che consentiva agli Enti che non avevano ceduto gli impianti di poterne curare la gestione.
A prescindere da una valutazione sul merito, che può vederci favorevoli o contrari , è la riprova che sull’acqua avevamo ed abbiamo piena ragione: non si può frazionare a piacimento l’ambito territoriale ottimale e chi vuole assumerne la gestione del SII, sia essa AMAP o altri, non può scegliersi i territori, come in un monopoli.
Adesso, attendiamo i conseguenti provvedimenti di chi di dovere, a partire dal Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica.

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