La Proloco ai playoff: decide Papa, chiude Mocciaro

Si dice che il calcio sia un dubbio costante e una decisione rapida; ed è vero, perché è facile dare giudizi quando si è fuori dal campo, ma è impossibile entrare nella testa dei giocatori che, in un nano secondo, devono decidere dove, come e quando rinviare un pallone. Sono i momenti che permettono di vivere le emozioni più intense; spesso durano poco, quasi sempre ti lasciano addosso la sensazione di essere invincibile. Ma i campionati si giocano sul campo, a dare calci ad un pallone (non agli avversari), mentre i novanta minuti trascorrono e la testa va a farsi benedire. Non c’è momento od occasione migliore per testare la propria bravura se non dentro un campo, con il fiato corto, il cuore a mille e un campionato che dipende solo ed esclusivamente da quella singola vittoria.

E domenica pomeriggio, al Santa Barbara, a vincere sono stati cuore e animo, in un turbinio di pensieri e di emozioni, fuori e dentro il campo. Partita intensa, dal primo all’ultimo minuto. Parecchi falli, ma la posta in gioco era troppo alta per entrambe le parti: il Pollina a rischio retrocessione, la Proloco a rischio playoff. A cedere è stata quella che ha creduto di meno nelle proprie potenzialità. Inutile dare colpe agli arbitri, che in queste categorie fanno già fatica a gestire situazioni problematiche, figurarsi match di questa portata. Ciononostante, caparbio e coraggioso, l’arbitro ha gestito i malumori, le disattenzioni, i falli (non sempre sanzionati), le lamentele, le urla, le cadute e le risposte.
Novanta minuti e una manciata di recupero e la Proloco tira un respiro di sollievo.
Passa in svantaggio al 4’, quando Culotta Michele trattiene per la maglia l’avversario in piena area: è calcio di rigore abilmente messo a segno.

La Proloco arranca, gestisce male i palloni, punta in area ma non finalizza al gol e il nervosismo sale alle stelle, mentre il Pollina tenta con altre due occasioni di lasciare gli ambrosiani a bocca aperta. Ma al 46’, un intervento pesante ai danni di Biondo, atterrato dal portiere Culotta, rimette tutto in discussione: il capitano Papa al dischetto, dopo qualche minuto di agitazione da parte degli avversari, spiazza l’ex compagno e riconsegna alla squadra la speranza di conquistare la vittoria. Il rientro dagli spogliatoi porta in campo ulteriore irrequietezza: il Pollina ha perso la concentrazione, mentre la Proloco ha riacquistato fermezza. A conferma della ritrovata fiducia è il secondo rigore dato alla squadra di casa al 59’, quando D’Avola, entrato al posto di Lo Dico, offre al capitano un’altra opportunità di lasciare un segno in questa partita: siamo 2 a 1 e palla al centro.
La Proloco è inarrestabile e continua a pressare sulla metà avversaria. E al 70’, quando una standing ovation acclama il ritorno in campo di Mocciaro dopo un lungo infortunio, il gioco diventa ancora più interessante: benché l’attaccante ambrosiano pecchi in qualche circostanza di egoismo (bonario ndr), è lui a chiudere in bellezza, saltando il portiere Culotta e segnando uno strepitoso 3 a 1, allo scadere del 92’.
Arrivano così i tanto sudati e meritati playoff. Esistono momenti in cui le parole diventano superflue, momenti in cui è il gioco a fare squadra. Ma è di fronte le difficoltà e lo smarrimento che tutto riprende a splendere di luce propria. È in campo che si decidono le partite e questo è, adesso, quello che conta.

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