Farinella: Cefalù al primo posto ma non per ospitalità

«Dall’analisi statistica effettuato dalla federalberghi in collaborazione con la Confcommercio Sicilia dei tributi applicati nei diversi comuni presi in considerazione, emerge, non solo che gli alberghi e i turisti di Cefalù sono i più tartassati, ma anche una vera babele tributaria in cui, a parità di condizioni, si rilevano forti differenze da città a città non solo in merito all’importo della tassa, ma anche in merito alle esenzioni e alle agevolazioni». Lo affaerma Giusi Farinella commentando i dati dello studio sulla tassazione alberghiera comunale fra otto destinazioni turistiche siciliane effettuato dalla federalberghi in collaborazione con la Confcommercio Sicilia.

«Il turismo – continua Farinella – richiede una capacità di controllo e indirizzo che Cefalù non mostra di avere, per i nostri amministratori è solo una mucca da mungere. Infatti il comparto turistico alberghiero cefaludese pur avendo confermato anche nel 2016 la sua rilevanza per l’economia cefaludese, contribuendo in modo diretto alla formazione almeno del 50% del Pil del nostro paesino (non considerando l’indotto), nonostante la crisi degli ultimi anni, la posizione di tipo politico dell’amministrazione locale è gravare ulteriormente sulle attività commerciali e turistiche della città». Nel suo commento Farinella fa l’esempio sulla tari che «più che una tassa legata ad un servizio sembra essere ormai diventata un’imposta locale basata sulla superficie dell’attività e del tutto slegata dalla effettiva produzione di rifiuti e dall’efficienza dei sistemi di raccolta. Un tributo salatissimo, che praticamente non è proporzionato né ai consumi prodotti né al servizio ricevuto e che sta mettendo in ginocchio le imprese del commercio e del turismo». E farinella continua aggiungendo: «sfugge ai nostri furbi amministratori la stagionalità dei nostri alberghi, la percentuale di raccolta differenziata che Cefalù raggiunge grazie proprio alle aziende alberghiere, così da essere considerate dalla tassa alla stregua di un’attività di tipo annuale».

L’analisi di Farinella va oltre. «Elevatissimo anche il contributo richiesto a ristoranti, trattorie e pizzerie, seconda categoria più tartassata. Sarebbe una grande farsa essere sul gradino più alto almeno per il peso fiscale se non fosse purtroppo una tragedia. Quindi sottopongo lo studio sulla tassazione alberghiera comunale pubblicata da Francesco Randone alle forze politiche e ai candidati a Sindaco per sensibilizzarle. Avrò qualche successo?»

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