Tra lacrime e rammarico si chiude uno splendido campionato

Passata quasi in sordina questa stagione per la Proloco Sant’Ambrogio, nelle fasi finale, quando il gioco è diventato più intenso, ha saputo decidere le proprie sorti, affrontando con caparbietà anche gli avversari più ostici. Classificarsi terzi non è stato facile, pensare di arrivare alla finale play-off forse era addirittura impensabile. Invece, tra addii e ritorni, tra infortuni e recuperi, tra sconfitte e vittorie, un’unica squadra ha resistito e lo ha fatto con la forza dei leoni.

La Proloco, reduce dalla vittoria in semifinale contro la Stella del Mare, battuta per 2 a 0, si è ritrovata di fronte l’avversaria di tutto il campionato, la sola compagine ad aver tenuto testa all’Aspra, vincitrice del campionato di Seconda Categoria del girone B: il Sant’Anna.
La squadra flavese, dal gioco armonioso, nettamente avvantaggiata dal vento a favore nel corso del primo tempo e favorita nel disputare il match in casa, vince e convince, meritando il passaggio di categoria, con tutti gli annessi e connessi di una partita sentita fin dentro il midollo. E benché sopraffatti da emozioni contrastanti, anche gli ambrosiani hanno creduto di potercela fare, consapevoli, però, della superiorità di gioco degli avversari. Dal canto loro, possono vantare di non aver mollato, di averci creduto fino in fondo, malgrado tutto (e TUTTI!).

Il calcio è uno sport complicato: solo chi lo vive ne capisce i meccanismi, i dolori e le gioie.
Il calcio sa regalare tutto quello che spesso manca in mezzo alla gente: la voglia di mettersi in discussione, di creare legami, di litigare e poi ritornare amici e fratelli.
Il calcio sa di essere infimo, la palla è nemica delle emozioni e ogni azione richiede una carica esplosiva di determinazione. Non sono le reti al 12’ di Susinno e al 35’ di Di Salvo a fare male, quanto, invece, la mancata volontà di riaprire la partita, pur ritrovandosi sotto di due gol alla fine del primo tempo. Ed era prevedibile che il Sant’Anna si chiudesse in difesa al rientro dagli spogliatoi, per proteggere con i denti il risultato valido per un sogno sempre più vicino, mentre la Proloco ha continuato a tentennare, con quella spada di Damocle conficcata in pieno viso. E quando all’ 83’ Mocciaro, entrato al posto di Biondo che esce per un probabile affaticamento alla coscia, centra finalmente la porta di Vasta, arriva l’ennesima batosta: il guardalinee segnala il fuorigioco (?) dell’attaccante ambrosiano e si accendono le proteste.

I restanti minuti si vivono in un crescente stato di logorio.

Al triplice fischio dell’arbitro, il Sant’Anna festeggia a suon di mortaretti e musica, la Proloco, delusa e amareggiata, si lascia andare dando libero sfogo alle lacrime, segno della fatica con cui si è affrontato tutto un campionato che li ha visti protagonisti indiscussi, sebbene a tratti con qualche debolezza. Anche mister Papa, alla sua prima esperienza in veste di allenatore, può andare fiero dei suoi ragazzi e del lavoro svolto finora: non è facile gestire una squadra di amici, non è facile farlo con tutti i problemi che ogni società, soprattutto quelle più piccole, affronta, non è facile farlo quando il divertimento è fondamentale, ma la serietà è il cardine di tutto. E Papa ha saputo farlo, mostrandosi severo e ligio al dovere, non lasciando trapelare emozioni, chiudendosi nel silenzio meditativo alla fine di ogni partita, perché non conta un singolo risultato, ma l’esito finale. E al di là dello stesso risultato, questa squadra, dal primo all’ultimo dei suoi componenti, dalla panchina al campo, guidata da un generale di grande spessore e sostenuta dalla presenza di un presidente d’altri tempi, ha dimostrato che si può trionfare a partire dalle piccole cose, puntando all’unione ancor prima che alla vittoria sul campo.
Sarà dura da digerire, ma a tutto c’è un perché. Basta solo attendere.
Al prossimo anno!

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