Il Tar accoglie ricorso dell’Amap contro il comune di Cefalù

Il Tar ha accolto il ricorso dell’Amap contro il comune di Cefalù. Per i giudici, quest’ultimo, non ha mai perfezionato lo status di socio con Amap e le ordinanze emesse dal Sindaco cefaludese sono illegittime. Le camere di consiglio si sono svolte il 20 aprile e il 18 maggio ma la sentenza è stata pubblicata il 14 giugno. Precisa la ricostruzione della vicenda che hanno fatta i giudici del Tar. L’Amap aveva chiesto al Comune di Cefalù di adottare la delibera di affidamento del servizio il 18 dicembre 2015. Non avendo ottenuto alcun riscontro il 29 gennaio 2016 aveva comunicato che non poteva proseguire la gestione transitoria oltre il 31 gennaio 2016. «In assenza di una delibera consiliare di affidamento – scrivono nella sentenza i Giudici – già a partire dal dicembre del 2015 e sino all’aprile del 2016, assolutamente ingiustificata si presenta l’adozione di due ordinanze contingibili e urgenti nel giugno del 2016 e ancora di più la reiterazione nell’ottobre del 2016 al fine di garantire la prosecuzione della gestione. Non si trattava, infatti, di una situazione imprevedibile, in quanto il Comune era a conoscenza da oltre 6 mesi che l’Amap non poteva continuare a gestire il servizio se non veniva adottata una delibera consiliare di affidamento del servizio. Non era nemmeno una situazione non fronteggiabile con gli strumenti ordinari in quanto ben poteva aversi la stipula di un contratto di servizio. Deve, pertanto, concludersi nel senso dell’insussistenza dei presupposti per l’esercizio del potere extra ordinem e, pertanto, dell’illegittimità, sotto tale profilo, dei provvedimenti impugnati».

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