Scoppia un caso elezioni anche a Termini Imerese?

Mentre a Palermo è scoppiato il caso La Verdera che avrebbe filmato di nascosto tutte le fasi della sua campagna elettorale per poi girare un docufilm con alle spalle Le Iene a Termini Imerese è polemica sulla candidatura di Francesco Giunta. L’esponente azzurro ha avuto 3.451 voti (22,41%) ed è adesso al ballottaggio con Vincenzo Fasone (Termini Imerese è la mia città, La città che vogliamo, Patto per Termini) che ha avuto 3.279 voti (21,30%). «Il ballottaggio a Termini Imerese va bloccato – dice il deputato M5S all’Ars Giampiero Trizzino – . Non possiamo permettere che i cittadini votino per un potenziale sindaco che è ineleggibile. Anzi, a dirla tutta, Francesco Giunta per la Severino non poteva nemmeno candidarsi tenuto conto della condanna subita nel 2013 per truffa e falso, passata in giudicato nel 2014. Non possiamo permettere che i cittadini di Termini votino per una persona che, se dovesse essere eletta, sarebbe comunque dichiarata decaduta. Abbiamo già allertato gli organi competenti chiedendo di effettuare tutti i controlli necessari affinché non si arrivi al ballottaggio, il cui risultato sarebbe comunque falsato. Termini Imerese – aggiunge Trizzino – non ha forse già subito abbastanza traumi? Da quasi un anno il Comune è commissariato, in seguito alle dimissioni dell’ex sindaco Salvatore Burrafato, inquisito per peculato, falso in atto pubblico ed altro. Adesso potrebbe ritrovarsi con un’elezione annullata per un candidato condannato». Sulla questione interviene anche il senatore M5S Vito Crimi: “I cittadini di Termini Imerese si ritrovano a dover subire una beffa al quadrato: hanno partecipato al primo turno di elezioni con un candidato condannato che non doveva essere ammesso, e andranno alle urne per il ballottaggio con lo stesso candidato, che potrebbe perfino essere eletto sindaco, ma decadrebbe immediatamente, riportando gli elettori nuovamente al voto”.

 

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