Neonato preso a botte. Condannati i genitori

Dieci anni per il padre e 4 anni e 8 mesi per la madre. Due genitori sono stati condannati dal giudice per l’udienza preliminare Nicola Aiello. Il loro piccolo aveva appena tre mesi quando venne accompagnato al Pronto soccorso dell’Ospedale dei bambini. Aveva la febbre alta e vomitava. Ecchimosi al volto e in altre parti del corpo. La Tac svelò la presenza di lesioni encefaliche, piccole raccolte di sangue nel cranio e diverse fratture alle costole e alla clavicola. Una dottoressa dell’ospedale disse di avere visitato il bimbo un mese prima. Stava bene e non c’era alcun sintomo che potesse fare ricondurre i traumi a una malattia genetica. Si fece strada l’ipotesi che il bimbo fosse stato picchiato. Fu la madre a presentarsi spontaneamente dai carabinieri. Nutriva dubbi sul marito perché sempre e solo lui si occupava di addormentare il piccolo. I periti della difesa ritengono che le lesioni siano state provocate da traumi durante il parto. Di avviso opposto i consulenti nominati dal giudice Nicola Aiello. Oggi la condanna. Il bimbo, affidato a una casa famiglia, ha una paralisi cerebrale e un ritardo mentale grave che non possono essere risolti. Danni permanenti, dunque. Il giudice ha stabilito che gli imputati dovranno risarcire il bimbo con 250mila euro ma sarà il tribunale civile a quantificare il danno definitivo.

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