Sabato notte d’inferno a Cefalù: il racconto della sicurezza

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo una ricostruzione di quanto è accaduto nella notte di sabato a Cefalù, da parte del gruppo della sicurezza, in replica a quanto dichiarato da un testimone di cui abbiamo pubblicato la sua lettera l’11 luglio. 

I fatti sono da concentrare alla fine della serata del locale cefalùdese, dove, per evitare che un bene di detto locale venisse asportato (un bicchiere) da un cliente che, con arroganza e maleducazione, ha risposto in malo modo agli addetti alla sicurezza, insistendo che, visto quanto aveva pagato il cocktail poteva anche portarlo via, è stato richiesto un intervento. Fermato sia lui che i suoi amici, tutti in compagnia delle proprie compagne, questi ultimi si sono scagliati contro due buttafuori cercando di colpirli con alcuni caschi da moto. Solo grazie alla professionalità e allo spirito di coscienza dei nostri, è stato evitato il peggio. Successivamente, a fine serata, la security, recatasi nei pressi della villa comunale di Cefalù dove è solita far colazione, è stata raggiunta e insultata dagli stessi soggetti prima descritti. Alcuni della sicurezza, avvicinatisi agli stessi per chiedere il motivo del loro atteggiamento, sono stati assaliti verbalmente da una donna e due uomini. Durante questo episodio, uno dei componenti del gruppo lanciò una bottiglia rotta che colpì la testa di un addetto alla sicurezza, il quale, accortosi del responsabile, lo colpì a sua volta per evitare altri atteggiamenti violenti nei propri confronti. Il fatto che la bottiglia rotta non abbia creato lesioni alla testa del “buttafuori” è stata solo fortuna, ma dopo questo pugno, visto che gli aggressori sono originari del luogo, il gruppo aumentò in numero e si scagliò in massa contro tutti i componenti della sicurezza, i quali, per non incorrere in ulteriori danni, sono stati costretti a difendersi come meglio potevano e, successivamente, vista la grande folla, furono costretti in diversi a scappare. Per quelli rimasti, la fortuna è stata voluta dall’arrivo delle forze dell’ordine. Nonostante ciò, durante il controllo dei documenti da parte di questi ultimi, uno dei componenti di quel gruppo ha, inoltre, lesionato per mezzo di un’arma da taglio il copertone di una ruota e colpito con un pugno il cofano dell’automobile di uno dei nostri. E’ anche giusto specificare che noi della sicurezza abbiamo sempre a che fare con gente sotto uso di sostanze stupefacenti, alcolici, che il più delle volte assume atteggiamenti violenti, arroganti e maleducati, e spesso, per evitare episodi spiacevoli se non vere e proprie disgrazie, si torna a casa dalla propria famiglia con ematomi e ferite anche di gravità non trascurabile, per non parlare dello stato d’animo, conseguenza dei trattamenti ricevuti che farebbero star davvero male chiunque abbia un senso del dovere.

Firmato: Giovanni Bonanno e Piero Viscuso

Cambia impostazioni privacy
Torna in alto