Cefalù: un uomo e due bambini salvati dalle onde del mare


Cefalù – 27 Luglio 2017

Accade tutto martedì mattina verso le undici quando si era alzato il maestrale. Giovanni Di Paola, proprietario del Camping Sanfilippo, si reca con il motorino, come di consueto, sulla spiaggia libera per dare uno sguardo al tratto antistante al suo Campeggio. Tutto sembrava a posto. Quando sta per andare via si accorge che a mare c’erano due ragazzini che non riuscivano più a rientrare sulla spiaggia. La corrente li stava trascinando verso il largo. Il più piccolo alzava una mano e gridava “aiuto”. Giovanni posa il suo motore, prende un pallone azzurro che nota sotto una macchina e si tuffa vestito in acqua. Raggiunge i due ragazzi. Agguanta il più piccolo e rivolgendosi al più grande gli dice di rientrare piano piano. Il ragazzo esce dal tratto di corrente. Giovanni e il piccolo, però, lottano per un po’ contro la corrente. I due non riescono a rientrare. Di fronte alla difficoltà Giovanni afferra il bambino e gli dice di tenersi forte al pallone e di non lasciarlo per nessun motivo. Il piccolo comincia lentamente a raggiungere la spiaggia. Giovanni, invece, viene a poco a poco trasportato fuori perché la corrente era superiore alla sua nuotata. «Quasi stremato – racconta – mi passa tutta la mia vita d’avanti. Penso a Chiara e Pietro, i miei figli, al povero Luigi Cangelosi e al dottore Bellipanni. Essedo fisicamente stanchissimo mi stavo lasciando andare. Pensavo che stavo morendo annegato».

Mentre le forze lo stavano abbandonando scorge uno scoglio sott’acqua. Ha una reazione e vi si aggrappa. Tutto dura solo qualche secondo. Una nuova onda, infatti, lo stacca dallo scoglio. Giovanni fa un altro sforzo e raggiunge uno scoglio molto più grande. Mentre era quasi salito sopra al nuovo scoglio vede passare in acqua un signore che stava per essere trasportato dalla corrente. Senza alcuna esitazione si rituffa in acqua. Riesce a prendere l’uomo e se lo tira sullo scoglio. Una volta insieme sullo scoglio, Giovanni guarda se i bambini avevano raggiunto la spiaggia. Non li vede. Vestito tutto di bianco alza le mani e fischia per farsi notare dai bagnini del lontano Villaggio “Apimag”. Gli uomini del salvataggio arrivano subito in due. Sono il piccolo ma grande Jachino e il suo collega Gianni Papa. Questi si tuffa con la cima e il salva persone . Quando arrivano sullo scoglio Giovanni gli suggerisce di pensare all’uomo chr si trova sullo scoglio con lui perché non sa nuotare. Lui, invece, torna a nuoto. Arrivato in spiaggia scorge il pallone azzurro con accanto i due ragazzini ed i suoi genitori. Va subito dal ragazzino a cui aveva detto di aggrapparsi al pallone. Se lo abbraccia subito stretto stretto. All’uomo che aveva tirato con lui sullo scoglio chiede dove si trovasse in quei terribili momenti. «Stavo gonfiando il materassino – gli risponde – e ad un certo punto sento gridare aiuto e vedo al largo mio figlio con il suo amico ed un signore accanto a loro». L’uomo si era tuffato in acqua ma non sapendo nuotare si era fatto parecchi graffi sugli scogli. «Ci siamo abbracciati con il papà e la mamma – chiude Giovanni – e ci siamo messi tutti a piangere di felicità». Quando si lasciano si scopre che le tre persone salvate erano alloggiate in un bungalow del “Camping Costa ponente”.

Cambia impostazioni privacy
Torna in alto