In che direzione sta andando il calcio?

La trattiva per Neymar Jr. sta facendo discutere il mondo del calcio. Tra fair play finanziario e sceicchi con risorse infinite, in che direzione sta andando il mondo del calcio?

Il calcio nasce come sport popolare che mirava a valorizzare la passione e la partecipazione del pubblico piuttosto che il fattore economico. Dalla sentenza Bossman in avanti qualcosa è cambiato. Il calcio si sta muovendo in direzione opposta, con un aumento dei costi esorbitante delle società sportive ma soprattutto con una desertificazione degli impianti sportivi. La perdita di potere contrattuale e l’entrata di grossi capitali, hanno costretto le società ad adattarsi ai tempi, con un conseguente “nerfaggio” dei cartellini dei giocatori.

La trattativa per Neymar Jr. rappresenta l’apice di questo fenomeno. Il giocatore, di proprietà del Barcellona, mira ad andare al PSG, club di proprietà dello sceicco Al-Khelaifi. Il PSG è disposto a fare follie pur di avere il campioncino brasiliano, tanto da pagare l’eserbitante clausola rescissoria di 220 milioni di euro. Sembra che il PSG abbia trovato una scappatoia al fair play finanziario. Come si apprende da FoxSport,  “il brasiliano riceverebbe 300 milioni diventando testimonial dei Mondiali 2022, per poi pagare la clausola, svincolarsi e approdare al PSG a parametro zero“. Dal punto di vista del giocatore nulla osta che in presenza di un offerta migliore possa chiedere di cambiare squadra. Per la trattativa in se e per se bisognerà valutare se tale manovra viola o no il fair play finanziario, con il Barcellona che non ha mancato di esprimere tutto il suo disappunto e le sue perplessità.

Il problema però è soprattutto etico. In che direzione si sta muovendo il calcio? Negli ultimi anni abbia assistito ad un aumento dei costi pazzesco, con giocatori sono riusciti a prendere ingaggi esorbitanti fino a qualche anno fa. Il calcio sta perdendo la sua anima di sport del popolo, diventando sempre più una gabbia dorata fine a se stessa. E’ innegabile che fra i tifosi si avverta un cambiamento, il quale non sempre significa miglioramento. Il calcio ha perso le sue bandiere, i suoi valori quasi cavallereschi e quel romanticismo che lo contraddistingueva. Nei campionati più ricchi si moltiplicano le proteste per l’aumento dei biglietti ma è soprattutto in Italia che gli stadi si sono progressivamente svuotati. Possibile che un giorno il calcio si distacchi totalmente dalla sua storia, dai suoi valori, dal suo pubblico? Oppure ci sarà un inversione di tendenza con un ritorno, almeno dal punto di vista economico, al passato?

Quel che è certo è che ci sarà necessariamente bisogno di un intervento normativo che vada in aiuto della normativa sul fair play finanziario e a protezione delle società sportive soprattutto europee, le quali a volte si ritrovano offerte faraoniche dai “nuovi mercati”, cinese e statunitense soprattutto, perdendo così pezzi importanti delle proprie rose. Il futuro ci darà le risposte sul questo “calcio moderno”, sempre più osteggiato dai tifosi ma sempre più diffuso fra le big europee del calcio.

 

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