Apertura Storica Del CIO – ” I Videogiochi sono sport”

In un comunicato emesso in questi giorni il CIO ha riconosciuto il fenomeno dell’e-sports come sport e ne ha previsto un futuro inserimento nel panorama olimpico.

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Gli e-sports entrano nel panorama olimpico.

Una vera e propria svolta epocale da parte del Comitato Olimpico Internazionale, il quale  ha riconosciuto i videogiochi come sport. Con l’introduzione, da parte delle case videoludiche, di nuovi strumenti più interattivi, il fenomeno del videogaming si sta dirigendo sempre di più verso una dimensione competitiva ed internazionale.

In particolare si registra un incremento degli investimenti verso il fenomeno della virtual reality, cioè un sistema di realtà virtuale basato su un casco che riproduce l’ambientazione del gioco e permette al videogiocatore di essere il protagonista diretto del gioco e non più per mezzo del joystick. Sembra quasi di rivivere l’ambietazione dell’anime giapponese “Sword Art Online”, nel quale bastava inserire un casco per vivere un esperienza in prima persona del videogioco e della sua ambietazione, scontrandosi e collaborando in tempo reale con altri giocatori.  Sono centinaia ormai gli eventi organizzati in tutto il mondo di e-sports. In questo mondo la varietà e la vastità di scelta è elevatissima: dai giochi di ruolo ai giochi sportivi, dagli sparatutto in prima persona ai simulatori di guida, i videogiocatori si specializzano nei campi di gioco che più gli aggradano. “Gli e-sports competitivi – come si legge nel comunicato del CIO – possono essere considerati un’attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un’intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali“. Il riferimento è chiaramente al fenomeno del multiplayer on-line, ovvero delle sessioni di gioco in cui i videogiocatori si scontrano l’un l’altro al fine di essere i migliori.

Il CIO inoltre sostiene che “gli ‘e-sports’ sono in forte crescita, in particolare fra i giovani dei vari Paesi, e ciò può essere la piattaforma per un coinvolgimento nel movimento olimpico“. Questo sicuramente farà storcere il naso ai puristi dell’attività sportiva, i quali intendono il fenomeno sportivo solo nella dimensione in cui tutto il corpo umano “si muova”, richiedendo quindi uno sforzo muscolare e cardiocircolatorio di un certo livello. La domanda è se questa visione sia al passo con i tempi, sia per quanto riguarda il concetto di sport sia per quello di attività motoria agonistica. L’attività motoria agonistica, nella nuova visione, risulta inclusa e non più equiparata al concetto di sport, soprattutto alla luce della presenza del mondo dello sport dei c.d. sport di precisione o degli sport “mentali” (come ad esempio gli scacchi o il bridge). Gli e-sports infatti, oltre che ad una velocità di elaborazione mentale notevole, presuppongono una notevolissima coordinazionale oculo-manuale, considerata come abilità base di numerosi sport. Il CIO quindi, con questa decisione, si muove sempre di più verso il futuro e verso una realtà virtuale di condivisione e di socializzazione sportiva. La domanda che dobbiamo porci è: riuscirà lo sports agonistico reale a resistere a questa ondata di innovazione virtuale?

Pietro Minardi per OggiPalermo.it

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