Il codacons sulla Tari gonfiata: Comuni pubblichino i metodi di calcolo

Pioggia di denunce da parte del Codacons sul caso della Tari “gonfiata”. L’associazione dei consumatori ha inviato un esposto alle nove Procure siciliane e alla Corte dei Conti e una diffida urgente all’Anci. Alla magistratura è chiesto di aprire un’indagine in merito ai presunti errori commessi dalle amministrazioni comunali nel conteggio della quota variabile del tributo; errori che avrebbero comportato prelievi decisamente superiori al dovuto a danno degli utenti. Alle Procure, invece, il Codacons chiede di accertare l’eventuale sussistenza di reati come appropriazione indebita, truffa e truffa aggravata. Alla Corte dei Conti, infine, il Codacons ha chiesto di verificare eventuali danni sul fronte erariale e usi distorti dei fondi pubblici raccolti attraverso la tassa sui rifiuti gonfiata. Lo stesso Codacons ha inviato all’Anci una diffida chiedendo di ordinare ai 400 Comuni siciliani di pubblicare entro 48 ore sui propri siti internet le modalità di calcolo della tassa rifiuti applicate sul proprio territorio per “determinare con esattezza quali amministrazioni abbiano interpretato in modo errato le norme e consentire così agli utenti di ottenere rimborsi per le maggiori somme pagate.

“Rimborsi – afferma Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons – dovranno essere automatici e non su richiesta dei residenti, applicabili anche attraverso sconti sulle prossime bollette Tari e comprensivi di interessi legali dalla data del pagamento della tassa ad oggi”. In caso contrario, avverte il Codacons, sarà inevitabile una miriade di ricorsi contro le amministrazioni comunali responsabili di errori.

 

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