Auser di Cefalù: fonti letterarie sui luoghi poetici umbri

In prossimità degli itinerari natalizi da percorrere lungo i cammini dell’Umbria, crocevia di luoghi di pace, di poesia e di contemplazione spirituale della natura, l’Associazione di promozione sociale di Cefalù Auser, ha tenuto un interessante incontro, lo scorso 1 dicembre, con lo scopo di divulgare le peculiarità de “Le Fonti letterarie del Clitunno”, le fonti del fiume umbro site in località Le Vene, dove emergono le acque delle sue sorgenti, lungo una valle che accoglie un bacino lacuale tipico per la fauna e la flora che lo caratterizza, accanto a diverse sorgenti, le Vene del Tempio; distante 1 Km si trova il Tempietto, con accesso da un tunnel, presso Campello(Pg), rientrante nel sito archeologico “ Longobardi in Italia” e, per il suo valore artistico, nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2011; anticamente promosso da Lord Byron, ispiratosi sulle rive con la sua romantica poesia, mentre poco dopo, nel 1876, Carducci compose la famosa ode, in polemica col cristianesimo di allora che puniva Roma; tra i classici, il dio del fiume veniva riferito da Properzio e da Virgilio con i mitici buoi che le acque rendevano candidi; durante l’Impero veniva festeggiato in primavera sul fiume diviso tra una zona non praticabile, le fonti e una che accoglieva ville e sacelli sacri. Plinio il Giovane sottolineava la sacralità delle fonti che si aprivano in una vena d’acqua: all’epoca le fonti erano molteplici finchè il terremoto del 444 d.C. limitò la navigabilità del fiume. L’assetto del parco è di Paolo Campello che lo trasformò e lo legò ai luoghi francescani, come autentico luogo naturalistico d’incontro territoriale. I soci dell’Auser di Cefalù hanno voluto visitarlo in un percorso spirituale lungo i comuni di Spoleto, Cascia, Roccaporena, Gubbio, Todi e Spello, quasi in una via francigena dell’anima, nel giorno dedicato a S. Francesco, presenti le delegazioni della Liguria, come omaggio annuale dei comuni italiani, in un’atmosfera di giovani pacifisti. Gli stessi soci hanno ricordato la dedica del Carducci (1897) ai luoghi con la sua Ave Maria “…di flauti lenta melodia”, messa in musica dal maestro Mauro Patti di Gangi. Tra gli altri soci, in particolare, la prof.ssa Adriana Abbate Virga, nota poetessa e pittrice ha voluto dedicare una sua composizione alla poesia evocata dal luogo: “Le Fonti del Clitunno”, dopo opere precedenti su S. Francesco, per riportare le suggestioni del piccolo lago dal fondo verde, letto per le ninfe, dai colori particolari, specchio della flora lussureggiante, ispirati al pittore Corot, realmente creati dal muschio, dalla coda di cavallo acquatica e dai fiori del nontiscordardimè che emergono sulle paludi, nonché dagli alberi di pioppo cipressino e dai salici che oscurano il tutto in un gioco acquatico disegnato da cigni bianchi e da anatroccoli con le loro lievi immersioni sott’acqua, in un rincorrersi sequenziale tra cerchi concentrici che delineano i sentimenti dell’anima, in un concerto naturale che ricorda lo stile reale del pittore Monet.

Maria Rosaria Sinatra

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