Di Maggio candidato sindaco di Campofelice: intervista

Ha due concezioni della famiglia: una religiosa ed una laica. La prima lo porta a credere nella sua sacralità e l’altra gli fa affermare che è la più importante cellula della società da sostenere e tutelare. Stiamo parlando dell’avvocato Giuseppe Di Maggio che da qualche giorno ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Campofelice di Roccella per le prossime elezioni di primavera. Cinquantuno anni e con l’hobby del teatro, Giuseppe Di Maggio ammira Pelè, legge Il Corriere della Sera e il Giornale di Sicilia, in televisione segue il programma delle Iene, ama i Pink Floyd ed in particolare la loro canzone Wish You Were Here, come attore preferisce Dustin Hoffman e darebbe il Nobel per la pace all’Isola di Lampedusa. Gli abbiamo rivolto dieci domande per conoscere i motivi della sua discesa in campo e cosa pensa di fare per la comunità dei campofelicesi.

Perché hai accettato di candidarti a sindaco di Campofelice di Roccella?
Perché ritengo di poter dare un importante contributo al mio paese e perché, dopo aver fatto opposizione contro l’amministrazione uscente, ritengo doveroso mettermi in discussione personalmente. Lo ritengo doveroso anche nei confronti degli attuali amministratori che in questi anni ho fortemente criticato.

Perché è nato il Movimento “Uniti per l’Avvenire”?
Perché, preso atto del fallimento politico dell’amministrazione retta da Massimo Battaglia, abbiamo da tempo lavorato per dare una seria alternativa ai Campofelicesi.

Come vedi in questo momento il comune di Campofelice?
Completamente al collasso, non sono riusciti a realizzare alcuna opera e i conti pubblici sono un vero disastro come ha accertato la Corte dei Conti nell’ultima severissima relazione sui conti del Comune. Leggendo tale relazione della Corte dei Conti si intuisce che hanno ridotto Campofelice al pericolo di un’inevitabile dissesto finanziario. La Comunità Campofelicese è in forte sofferenza!

Quali sono le potenzialità di Campofelice che intendi valorizzare da sindaco?
Anzitutto il Mare, attraverso la realizzazione del Lungomare con un’area attrezzata per l’attività fisica e la pista ciclabile. Ed ancora il Turismo, ma più specificamente il Turismo balneare ed alberghiero (proprio perché abbiamo la risorsa del mare) ed il Turismo Culturale mediante la valorizzazione della Torre Roccella che è stata acquisita dal Comune, ma non gli si è data una adeguata destinazione culturale. Su questo settore, dobbiamo prendere coscienza di avere un imponente patrimonio archeologico e Culturale come Himera, conosciuta in tutto il Mondo. In passato abbiamo commesso l’errore di considerare Himera come una realtà distante da noi mentre invece si trova appena a 50 metri dal nostro confine. Dobbiamo legare il nome di Campofelice al “brand” di Himera con manifestazioni culturali e rievocazioni storiche. Per quanto mi riguarda ho già iniziato con l’organizzazione della prima edizione del Premio Himera che ha visto esibirsi i più grandi attori e musicisti nazionali con una massiccia partecipazione di pubblico proveniente da tutta la Sicilia. Altro argomento prioritario è la sistemazione e la valorizzazione delle zone in prossimità del mare, ormai da troppo tempo abbandonate. Unitamente ai miei amici mi spenderò per la realizzazione della “Cittadella Scolastica” dove costruire la Scuola Elementare, la Scuola Media ed il Liceo Scientifico che ho fortemente voluto a Campofelice. Così potremo, nell’area che abbiamo già individuato, dotare finalmente le nostre Scuole di palestra, mensa e laboratori che potranno essere comuni.

Qual è il punto più importante del tuo programma di sindaco?
Valorizzare il magnifico territorio di Campofelice con la speranza di un conseguente aumento dell’occupazione.

Eletto sindaco cosa farai subito per cambiare la macchina amministrativa?
Valorizzerò le risorse umane al fine di creare una macchina amministrativa in grado di fronteggiare le tante criticità e per creare condizioni di vero sviluppo

E cosa farai, invece, per ridare splendore alla comunità?
Presterò particolare attenzione al Centro Urbano che attualmente versa in una condizione di assoluto abbandono e degrado così come le periferie che necessitano di poderosi interventi.

Fin d’ora annunci che c’è posto per tanti ma non per tutti. Che significa?
Significa che l’unica alleanza che farò sarà con i Cittadini! Non mi interessa fare alleanze con gruppi di potere o di famiglie numerose. Se vinceremo le elezioni dovremo governare senza alcun “ricatto”, altrimenti è meglio perderle. Siamo un gruppo aperto a tutti, ma siamo molto prudenti nelle alleanze.

Come pensi di mettere insieme i giovani e coloro che hanno una valida esperienza politico amministrativa?
Considero tale circostanza assolutamente necessaria per garantire una Buona ed Efficiente amministrazione con la freschezza delle idee dei giovani. Per la verità ci siamo già riusciti perché tanti sono i giovani nel nostro Movimento così come coloro che hanno esperienza. Considero tutto questo una importante risorsa per il futuro di Campofelice.

Come pensi di ridare qualità e credibilità al consiglio comunale?
Candidando persone serie, perbene, preparate e competenti.

Ma chi è nella vita di tutti i giorni Giuseppe Di Maggio? Anzitutto un convinto assertore della sacralità dell’amicizia. Per lui facebook è una fantastica invenzione e whatsapp un ottimo strumento per comunicare. All’amicizia nel mondo dei social preferisce quella reale. Riguardo lo sport, invece, si diletta a qualche corsetta sul lungomare, ma solo nella vana speranza di dimagrire. In politica non ammira qualcuno in particolare e a tavola preferisce la Pasta ncasciata preparata da sua mamma. Da piccolo sognava di fare il pilota di elicotteri dei Carabinieri ed oggi darebbe un riconoscimento storico al Principe La Grutta per avere fondato il comune di Campofelice e all’avvocato Pasquale Cipolla per i suoi meriti nella vicenda degli “usi civici” a favore dei contadini Campofelicesi. La cittadinanza onoraria di Campofelice, infine, la darebbe a fratel Biagio Conte: per la sua vita e per quello che in silenzio fa’ per alcune famiglie campofelicesi.

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