La storia: lo strano caso del rubinetto parlante

 

Lo scorso mese di Giugno, in una imprecisata località turistica della Sicilia occidentale, tra Palermo e Messina, si sono tenute le elezioni comunali, che hanno visto sfidarsi come pretendenti alla carica di Sindaco alcuni personaggi locali, ma principalmente due miei amici di vecchia data sin dai tempi dell’oratorio che poi, per cause ovviamente politiche, si sono amati via via sempre meno, fino a sfidarsi nell’accesa competizione elettorale terminata l’11 giugno.

I loro nomi diciamo “d’arte” erano  Little Fish ed Esse Fascia.

Dopo una campagna elettorale all’insegna dell’amore e delle reciproche attestazioni di stima (!!) Esse Fascia veniva meritatamente riconfermato Sindaco, ed assumeva nuovamente la guida della città per altri cinque anni.

Le conseguenze per il mio amico Little Fish erano state tutt’altro che indolori, (altro che Maloox ci sarebbe voluto un…trapianto di stomaco) !!! E non era stato il solo.

Ma andiamo con ordine.

Pochi giorni  dopo la proclamazione dei risultati, mi era giunta notizia che Little Fish, era stato colto da malore, a causa di una overdose di un nuovo farmaco denominato iuppas 554 vt, farmaco nuovo, ma in verità di antica composizione, risalente addirittura alla Prima Repubblica, che Little Fish aveva ingerito (suo malgrado) la sera stessa delle elezioni, a partire dalle ore 23.

Questo nuovo (antico) farmaco, ha degli effetti collaterali stranissimi; a seconda se lo ingerisci da destra o da sinistra, può avere conseguenze devastanti, e Little Fisch, purtroppo, lo aveva ingerito dal lato sbagliato.

In seguito a questo malore, Little Fish era stato ricoverato in una casa di cura per Podestà trombati, sita proprio in Emilia Romagna, nella ridente località di Predappio.

Essendo molto vicina al mio ufficio di Riccione, mi recai dunque a fare visita  al caro amico, cui mi lega una amicizia ultra quarantennale.

Giunto nella citata località, che vanta una sorta di turismo decisamente “nostalgico”, mi recai subito nella Casa di Cura per Podestà trombati.

Entrando in clinica vidi subito la freccia che indicava “Podestà trombati nel mese di Giugno”; ed infatti, girando l’angolo c’era una stanza con la porta aperta, ed entrando  riconobbi subito  Little Fish, che era steso nel grande letto, avvolto nel camice (nero) tipico dei ricoverati in quel luogo.

Mi sarei aspettato di vederlo molto abbattuto, ed in preda a crisi depressive.

In realtà, devo onestamente ammettere che tutto sommato sembrava essersi già abbastanza ripreso; notai infatti  che era attivamente  impegnato ad intrattenersi con la giovane infermiera che si apprestava ad eseguire al paziente la consueta “igiene personale”.

L’infermiera, di corporatura leggermente robusta, aveva attaccato un aquilone alla sbarra del letto, (si spostava infatti con tale mezzo) e si era specializzata al corso per infermieri, proprio nel lenire le ferite dei Podestà…sfortunati.

Mentre era intenta nelle operazioni “di routine” sul paziente, mi sembro che gli sussurrasse qualcosa al (grande) orecchio, del tipo “la prossima volta ti faccio eleggere io, stai tranquillo” ….

Proprio in quel momento, (purtroppo per Little Fish) entrò sua moglie, una donna decisamente agguerrita !!

Si trattava infatti della sorella del più noto Antonello da Messina, detta Patty da Messina, la quale, evidentemente preparata all’evento, era già armata di idoneo “attrezzo in legno atto ad offendere” che non esitò ad usare principalmente con il marito, ma visto che c’era anche con l’infermiera, la quale, in verità mi sembrava abbastanza allenata a schivare i colpi di scopa della agguerrita Patty.

Proprio mentre assistevo a questa simpatica scenetta, mi giunse una telefonata, e sul cellulare riconobbi il numero di mi madre.

Appena risposi al telefono la sua voce sembrava terrorizzata; mia madre mi raccontò infatti, tra mille singhiozzi e visibilmente impaurita, che dal rubinetto di casa nostra una brutta mattina,  non era uscita la solita acqua “potabile”, con il consueto “rassicurante” colore giallognolo, ma appena aperto il rubinetto si erano udite strane voci.

In particolare due voci, un uomo ed una donna, che litigavano in modo violento su chi fosse il proprietario dell’acqua. In realtà era una lite strana, fatta al contrario, dove praticamente uno diceva all’altro che il proprietario non era lui (o lei) ma quell’altro.

Ora, già che mia madre si fosse abituata al colore strano (ma “potabile”….) dell’acqua era stato un grande risultato, ma farle credere che le voci di due personaggi in lotta tra di loro che uscivano dal rubinetto fossero una cosa normale, mi riusciva veramente difficile.

Decisi così di partire alla volta della ridente cittadina turistica, ed andare a chiedere chiarimenti direttamente al grande capo, Esse Fascia in persona.

Giunto al confine tra la località turistica ed il vicino paesino, (dalla forma stretta e lunga), notai subito le prime conseguenze o postumi delle recenti elezioni.

C’era infatti una ragazza, simpatica e volenterosa, (in passato anch’essa tra gli amministratori mancati) la quale, con due grosse valigie, era messa proprio al confine tra i due paesi, e non si voleva proprio muovere da lì. Essendo quasi l’Alba, le domandai come mai stesse ferma proprio in quel pezzo di terreno.

Mi rispose che quel terreno era edificabile, perché glielo aveva detto il suo Babbo, e che siccome quella terra non si sapeva di chi fosse, lei si sarebbe costruita la casa proprio lì.

Meravigliato da quel gesto “edificabile”, salutai la ex collega e giunsi infine alle porte della cittadina, dove ebbi la conferma che la resa dei conti post elettorale era iniziata da tempo.

Infatti, all’ingresso della città, su due lunghi pali messi bene in vista, erano attaccati un Corvo ed un’Aquia, due loquaci rapaci locali, i quali, per la legge del contrappasso,  nel nuovo corso amministrativo erano stati condannati ad essere legati ed imbavagliati all’ingresso della città, come monito per le future generazioni;  ma, cosa ben più grave, come pena accessoria avevano avuto cinque anni di interdizione totale da Facebook.

Avendoli riconosciuti, li accarezzai affettuosamente e, (mentendo spudoratamente) dissi loro di non preoccuparsi, tanto cinque anni sarebbero passati in fretta !!!

Qualche centinaio di metri più avanti notai che c’erano delle strisce pedonali fatte da poco, bianchissime, ma che non erano complete, essendo state realizzate soltanto su metà strada. Incuriosito mi avvicinai, e lessi un cartello che era stato messo li vicino, dove c’era scritto: “i lavori di pitturazione riprenderanno tra 4 anni, 11 mesi e 20 giorni”.

“Sarà una antica usanza locale” pensai……

Anche l’asfalto in realtà aveva un colore strano, un pezzo era nero, molto nuovo, ed il pezzo dopo era molto vecchio e malandato.

“Sarà una antica tradizione locale”, pensai tra me e me……….

Proseguendo verso il Municipio, parcheggiai la macchina sulle strisce blu, e stavo per pagare nella macchinetta, quando all’improvviso giunsero quattro macchine della Polizia a sirene spiegate, due dei Carabinieri, agenti in tenuta anti sommossa e dall’alto vidi volteggiare un elicottero della Finanza.

Gli agenti prelevarono l’incasso della macchinetta, (circa tre euro e cinquanta !!!), lo misero in un grande sacco, e caricarono il tutto su un furgone blindato.

 “Sarà una nuova tradizione locale”, pensai tra me e me…….  

Giunto ai margini del centro storico, vidi una grande sbarra che si alzava ed abbassava per fare entrare le macchine, ed una grande insegna luminosa, dove c’era scritto “varco attivo”.

Proprio li vicino riconobbi un mio vecchio amico d’infanzia, Tony Sincero, che stimavo da sempre per il suo attaccamento alla legalità, ma soprattutto per l’immenso amore (ricambiato) che provava per Little Fish.

Mi abbraccio forte e mi disse che, “in seno alle normali rotazioni degli incarichi istituzionali”, gli era stato attribuita la carica di “guardiano dei varchi”, un ruolo di assoluto prestigio, ed ambito da molti.

Ora, poiché lui mi stimava molto, (e spero dopo questa storia continui a farlo….) mi fece un regalo, ed estrasse dal sacco una maglietta di colore rosso sbarrato.

Indossala, con questa potrai andare ovunque”, esclamò, ed infatti la sbarra magica si alzò ed entrai nel centro storico.

Giunto in Comune chiesi di parlare personalmente con Esse Fascia, ma i due Gattusi di guardia all’ingresso mi risposero che Esse Fascia non c’era, e che se volevo, al massimo potevo parlare con un suo parente stretto, ossia Tano, detto il Bravo.

Anche Tano era un mio vecchio amico d’infanzia, ed era  soprannominato così perché era stato per l’appunto molto bravo (e convincente) in campagna elettorale, tanto che per le cose delicate, come ad esempio sostituire Esse Fascia, veniva chiamato proprio lui.

Poiché al personaggio era dovuto rispetto e purezza, per regolamento dovetti togliere le scarpe, fare una doccia purificatrice, camminare sui vetri e vestirmi di bianco, ed infine  portare in dono alcune tessere elettorali.

Fatto tutto ciò, entrai dunque nel suo ufficio, e lui, memore della nostra vecchia, amicizia mi salutò molto cordialmente, e con un gesto davvero “disinteressato” ed affettuoso mi regalò la gigantografia dei risultati elettorali, esibendo un sorriso molto simile al rasoio del barbiere.

Accettai il regalo con sincero affetto, e dopo essermi cosparso il capo di cenere in segno di rispetto,  gli chiesi dove fosse Esse Fascia.

Lui stupito esclamò: “ma come, non lo sai ??? LUI a quest’ora fa sempre il bagnetto nella sua grande vasca.

E dove si trova la sua grande vasca? ” chiesi con molta umiltà. Mi rispose che si trovava nei pressi del grande Serbatoio Comunale, nella montagna che sovrasta la città, e che se volevo, mi autorizzava ad andare a trovarlo. Ovviamente accettai, e dopo averlo ringraziato con i consueti dodici inchini di reverenza lo salutai e corsi verso il Grande Serbatoio.

Appena entrato nel Grande Serbatoio, la scena che vidi era di quelle che non si dimenticano facilmente.

Esse Fascia era in acqua, al centro della vasca, vestito ovviamente solo della fascia, e, contro ogni più logica deduzione, galleggiava brillantemente, ed allo steso tempo canticchiava note di una strana canzone, un misto tra Bandiera Rossa e Biancofiore.

Era la più grande dimostrazione vivente della correttezza del Principio di Archimede !!!

Mi riconobbe subito, e mi salutò con un sorriso praticamente identico a quello di Tano.

Per non disturbarlo troppo, gli esposi subito i fatti, raccontandogli lo strano caso del “Rubinetto parlante”, che era capitato a mia madre, e gli dissi che ero molto preoccupato di questa situazione.

Ma lui, tranquillissimo e con fare raggiante, premette un pulsante, e si sollevò dalle acque, (grazie alle pompe di sollevamento requisite tempo addietro !! ) mi abbracciò forte e disse “non preoccuparti”, tutto sotto controllo, la storia dell’acqua l’ho sistemata per sempre.

Incuriosito gli chiesi come avesse fatto, e lui, come se fosse un comizio in Piazza Duomo,  espose i fatti nel seguente modo:

“vedi l’acqua che mi circonda ?? Ebbene, questa acqua sale dalla Sorgente Sarodiana, al Porto, e tramite le “mie” pompe di sollevamento giunge nel grande serbatoio.

Ora, siccome nel grande serbatoio ci sono io che tutti i giorni faccio il bagnetto,  l’acqua al contatto con il mio corpo si purifica totalmente, diventa potabile e trasparente, e dunque può essere immessa nell’acquedotto comunale e da li verso tutte le case.

E tutti avranno l’acqua pura, sino alla fine dei tempi !!!

Semplicemente Geniale esclamai stupefatto !!!

Dentro di me in realtà mi chiedevo che speranze avesse avuto Little Fish di vincere le elezioni, contro un personaggio di tale grandezza e purezza.

Mentre Esse Fascia mi raccontava di questa sua eccezionale e geniale trovata, vidi in un angolo un uomo alto e robusto, che caricava bottiglie di acqua su un camioncino.

Riconobbi subito quell’uomo, era un vecchio creditore del Comune, uno che avanzava un sacco di soldi perché un tempo aveva purificato l’acqua, e rivenduta “ad una tariffa vantaggiosa”  proprio al Comune.

L’acqua tra l’altro era quella famosa acqua “potabile” di cui mi parlava mia madre, apprezzata da tutti per il “rassicurante” colore unico al mondo,  e che, dopo essersi dispersa lungo le strade del centro storico nelle infinite perdite e rotture della condotta idrica, giungeva infine (poca) nei rubinetti, suscitando l’entusiasmo dei cittadini.

Pensate, l’acqua era tanto apprezzata dai cittadini che in quel paese nessuno comprava  più neppure una bottiglia di acqua minerale, ed il locale rivenditore, pieno di debiti, era ormai sull’orlo del fallimento.

Incuriosito chiesi ad Esse Fascia cosa ci facesse quell’uomo li, e come mai stava caricando le bottiglie di acqua da un litro sul camion.

A quel punto, Esse Fascia premette di nuovo il pulsante, venne sollevato verso l’alto ancora una volta dalle sue pompe, ed infine raggiante esclamò: ho avuto un’altra idea geniale per pagare quell’uomo, ed eliminare il debito che gravava non poco sul nostro bilancio.

Dunque, caro Assessore fallito ed emigrante, rispondi esattamente alle mie domande:

“L’acqua, dopo il contatto con il mio corpo diventa assolutamente pura” ?

Si gli risposi, più con timore che con convinzione.

Diventa “batteriologicamente pura” come o meglio dell’Acqua Sant’Anna ??

Certamente, gli risposi sempre più impaurito.

E se l’acqua è pura, secondo te si può imbottigliare  e vendere ??

Assolutamente si, gli risposi con malcelata paura, (mentre nascondevo mezzo, litro di acqua che avevo comprato all’Autogrill)

Ed allora, ho deciso che pagherò quell’uomo in natura, ossia con cinque milioni di bottiglie di acqua da un euro ciascuna !!!

Incredibile, Esse Fascia avrebbe pagato l’uomo dell’acqua con la sua stessa…. Acqua…… In un colpo solo aveva purificato l’acqua e tolto gran parte dei debiti del Comune.

Esse Fascia era  semplicemente un genio !!!

Secondo me, Little Fish non ci sarebbe mai arrivato, ne lui ne quella specie di  urlatore che si era portato sul palco, con il risultato che sappiamo tutti !!

Gli baciai le mani con infinita gratitudine, mi feci un selfie accanto a lui nel grande serbatoio, (la Fascia per fortuna gli copriva il….necessario) e dopo l’ultimo bacio mi congedai  da lui.

Mentre ritornavo verso l’aeroporto, passando sulla circonvallazione accanto al nuovo ospedale,  vidi una scena quanto meno inconsueta.

C’era un uomo di mezza età, che inseguiva un altro uomo,  urlando e tirandogli dietro degli oggetti.

Riconobbi subito Joseph One Eye, un vecchio medico condotto del paese, mentre l’inseguito doveva essere il Direttore di un locale giornale on Line, tale MarioNews.

Il medico gli lanciava dietro dei vecchi blocchi di ricettari  colore rosso, urlando nella lingua locale alcune frasi del tipo “..mi cunsumasti, a stura fussi vici sinnacu….a curpa è tua…..tu fazzu fari ioo l’Assessuri….

Era una scena commovente, e dovetti asciugarmi una lacrimuccia…….

Imboccata l’autostrada, mi voltai e diedi un ultimo sguardo al paese.

Era come sempre di una bellezza struggente, e nel cielo da lontano spuntava anche la forma rotonda della luna piena che stava ormai sorgendo.

Quella forma rotonda e rassicurante mi ricordò la faccia bonaria di Pasquale, il grande Architetto.

Sicuramente sarà felice lassù”, pensai tra me e me, ora che almeno sua figlia era entrata da protagonista  dentro il palazzo che lui stesso aveva ristrutturato.

E chissà, magari con l’occasione la giovane Architetta ne avrebbe approfittato per allargare un po’ la porta principale, visto che il vecchio Pasquale non poteva certo immaginare che , con il passare dei secoli (e dei mandati), i Sindaci da queste parti …ingrassano…..!!!!

Spero vivamente, cari concittadini, di non avere offeso nessuno, e di avere raccontato, sul filo dell’ironia, parte dei malanni che affliggono la nostra città, con la speranza che TUTTI, a prescindere dal ruolo, dal colore politico e dalle simpatie o antipatie personali, possano dare una mano a questa nostra amata città,  facendola diventare come l’eredità più bella che un giorno daremo ai nostri figli. (Male che vada, mi troverete da domani su un palo…all’ingresso del paese !!!)

Con affetto

Andrea Fava

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