brand interessanti 2019

I 5 brand moda da tenere d’occhio nel 2019

Stile casuale e abbigliamento da lavoro vanno spesso a braccetto. Gli appassionati del genere che non vogliono perdersi l’occasione di indossare capi di abbigliamento funzionali e adatti ai più diversi contesti dovrebbero seguire assolutamente i 5 brand moda da tenere d’occhio nel 2019: parliamo di cinque realtà che si stanno imponendo sul mercato, grazie alla qualità dei propri prodotti e al coraggio di proposte che stanno letteralmente facendo impazzire tutto il mondo.

Heron Preston

Giunto nel 2018 alla sua terza collezione, il brand del famoso dj (noto per le sue collaborazioni con Kanye West e Justin Timberlake, ma anche per numerosi altri progetti artistici) è una delle novità da tenere d’occhio per il 2019.
Grazie ad un amalgama culturale che costituisce, come da lui stesso dichiarato, lo sfondo della sua idea artistica, Heron Preston può vantare un’elevata capacità di attrazione negli ambienti di tendenza, come testimoniato dalla collezione Public Figure che ha catturato l’attenzione di star del calibro di Bella Hadid.
Tra i veri must-have delle linee contemporanee Heron Preston non possono mancare capi ispirati alla satira verso alcune degenerazioni della vita moderna, come le ironiche t-shirt con stampe a tema social, ma anche riferimenti molto più impegnati, come un’intera linea dedicata al sessantesimo anniversario della creazione della NASA, che campeggia su uniformi da lavoro che assumono la ben più accattivante sembianza di tute spaziali, con il nylon delle giacche e lo zaino trasformabile che coniuga trendy e funzionalità.

Maliparmi

Dall’idea di una coppia di donne (madre e figlia) di Padova, dove nel 1977 nasce l’idea di realizzare prodotti di classe ma al passo con il fermento di quei tempi, Maliparmi è oggi una vera e propria casa di alta moda, specializzata nella creazione di un look totalmente rivolto alle donne di oggi, grazie alla proposta di abbigliamento, calzature, borse e molto altro. Dal 2003 l’apertura del primo shop monomarca a Padova e, di qui, nel resto del mondo: con l’apertura della boutique parigina nel 2014, la transizione da piccola realtà di provincia italiana a marchio mondiale è ormai compiuta.
Maliparmi è oggi osservata speciale sui grandi mercati internazionali, con aperture a Londra, New York, Bruxelles, Zurigo e un’attenzione sempre più crescente per l’oriente, con le aperture programmate in Kuwait e in Cina.

Tutto questo non ha privato questo brand della sua dimensione tipicamente made in Italy, come testimonia la sua presenza nelle grandi piazze dello shopping nostrano: Milano, Roma, Firenze, Bologna, oltre ovviamente a Padova.
Il segreto di questo successo si ricava già dalla filosofia di fondo di Annalisa Paresi, la vera mente ideatrice di un progetto che ha superato ogni più rosea aspettativa: la scommessa di riuscire ad interpretare le esigenze della donna moderna senza rinunciare al lusso e alla classe dei tessuti classici, delle fantasie del passato e delle stoffe antiche. Una scommessa, dicevamo, ampiamente vinta grazie alla nuova collezione Maliparmi donna, collezione in grado di ridare vita e lustro al passato, ma puntando senza alcun imbarazzo ad indovinare e anticipare le sfide del domani.

Letasca

In questo elenco delle realtà nel mondo della moda da non lasciarsi sfuggire per il nuovo anno, Letasca è l’ennesimo prodotto del genio italiano, creazione della mente imprenditoriale di Elbio Bonsaglio e del gusto stilish di Edoardo Giaroli. Il vero marchio di fabbrica è rappresentato dalle collezioni streetwear con giacche, parka, tute e felpe con tasche multifunzionali, per un look dal lusso evidente ma che non esagera e rimane informale.

Si potrebbe quasi dire che le tasche rappresentano il vero e proprio feticcio del brand e, infatti, le potreste trovare ovunque: sui gilet, i capispalla, tute, camicie, giacche sportive da sera: una caratteristica che non mira solo a far emergere l’incredibile inventiva del team creativo, ma che restituisce a questi capi di abbigliamento casual una prospettiva di funzionalità maschile, che recupera al contempo eleganza delle forme e prospettive moderne. Grazie al sapiente uso del nylon, Letasca gioca con i materiali, per restituire capi waterproof, traspiranti e leggeri, degli evergreen che si fanno apprezzare, come fossero delle divise urbane per l’uomo moderno, durante la stagione primaverile e le prime calure estive.

MYAR

Se siete da sempre alla ricerca di uno stile in grado di riassumere efficacemente l’utilità del capo d’abbigliamento casual con il fascino del vintage, MYAR rappresenta probabilmente una delle migliori proposte per il 2019: con la nuova collezione ispirata all’abbigliamento militare dei soldati americani, la casa propone pezzi dalla doppia anima, moderna nei tessuti e nelle forme, ma antica nelle sue prospettive. Il tutto grazie alla fantasia di Andrea Rosso, rampollo di casa Diesel, che ha saputo riadattare il fascino sempreverde per la divisa a piccoli capolavori da indossare con disinvoltura durante il giorno: ecco prendere largo pantaloni cargo, giacche da reduce del Vietnam, parka militari, ma anche tute per meccanici e soldati, rielaborate nelle fantasie e negli impieghi per costruire felpe e magliette di grandissimo impatto.
Il temperamento militare di questa collezione prende in prestito a piene mani da tutto un immaginario cinematografico, senza avere pretesa di accuratezza storica, ma non, per questo, ignorando qualsiasi spunto utile: dai colori identificativi delle divisioni, al camouflage, passando persino per le coperte di lana impiegate per le nottate in branda.

Da ciascuno di questi elementi, MYAR trae personalizzazioni per ogni singolo capo di abbigliamento, che costituisce quindi un pezzo unico: troverete spray, cuciture e ricami colorati, effetti overdye, dettagli aggiuntivi, ma anche tessuti apparentemente non conformi all’ispirazione base, come evidenziatori arancioni, divise da lavoro e piacevolissimi anagrammi del brand (MYAR-ARMY) inseriti un po’ a caso su ciascun capo con la dicitura US MYAR per non far smarrire mai lo spirito del gruppo.
Pezzo forte della collezione le sneaker Superga 2570, in uso nell’esercito italiano a fine anni Settanta e che viene riadattata in formato stivaletto o classico da MYAR con l’impiego di tela di cotone e suola in gomma per quattro diverse varianti di colori: kaki, blu, grigio e verde.

U.P.W.W.

E’ già il nome del brand a rivelare quelli che sono i destinatari delle sue creazioni: U.P.W.W., infatti sta per Utility Pro Work Wear e denota la specializzazione di questo marchio newyorkese nella realizzazione di divise operaie e abbigliamento da lavoro.
La filosofia di fondo è tipicamente streetwear, con lo sfruttamento di modelli e sagome classiche che vengono impreziosite da grafiche accattivanti, finiture di pregio e materiali innovativi.
Il risultato, un look classico nell’anima, ma maledettamente moderno nell’aspetto esteriore, è frutto soprattutto della collaborazione del brand con artisti e fotografi della scena indie (tra cui spicca l’italianissimo Alessandro Simonetti), le cui incredibili idee sono state adattate nella creazione di tessuti riflettenti o nella realizzazione di progetti speciali, come la capsule per Office. Lo scopo, invece, è quello di permettere ai lavoratori di poter coniugare utilità e sicurezza, all’eleganza di capi di abbigliamento casual, da poter sfoggiare senza alcun detrimento anche fuori dal contesto originario.

Un vero e proprio inno alla working class anni Novanta, che viene richiamato dalle forme oversize che omaggiano all’hip-pop, ma anche dalla semplicità delle tinte (ridotte ai classici bianco, nero, kaki, militare), ravvivate occasionalmente da verniciature e stampe.
Perché ne parliamo tra i brand da tenere d’occhio nel 2019? Non solo per l’incredibile successo di vendite dell’ultima collezione, ma anche per il fatto che U.P.W.W. ha fatto talmente rumore nella scena moda degli ultimi mesi da attirare la curiosità di un colosso del calibro di Reebok, che ha commissionato alla casa americana la creazione di sneaker-utility di nuovo genere, distaccandosi da quanto visto finora: riuscirà U.P.P.W. a vincere la sfida?

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