Iodio, ecco perché dovresti assumerne di più: la tua tiroide ne risentirà

Anche la scienza lo conferma: lo iodio fa bene alla tiroide. Secondo una ricerca che è stata pubblicata sull’American Journal Clinical Nutrition, infatti, è stato dimostrato che “bisogna assumere pesce due volte a settimana e sale solo iodato”.

Le indagini si sono svolte su 1270 giovani e ne è scaturito che quasi la metà non ha un adeguato apporto giornaliero e settimanale di iodio. Addirittura tra le ragazze la percentuale si alza al 54,6%.La ricerca, che è stata svolta dall’Università di Foggia, sottolinea che deve esserci molta più attenzione da parte di pediatri e medici di base per favorire il giusto apporto di iodio.

Parola all’esperto: come assumere iodio

Il professor Angelo Campanozzi, pediatra capofila della ricerca sottolinea che “occorre insistere sui consigli alimentari, in particolare l’assunzione di pesce due volte alla settimana e l’utilizzo di sale iodato. Attenzione il sale deve essere poco, ma iodato. Penso alle grosse quantità di sale non iodato ingerite dai bambini che mangiano patatine fritte o altri snack salati”.

Quali alimenti migliori per lo iodio

Qui di seguito pubblichiamo una lista di alimenti ricchi di iodio che dovrebbero far parte della vostra alimentazione. E’ sempre consigliato, prima di intraprendere diete o regimi alimentari personalizzati, contattare uno specialista che potrà darci tutte le indicazioni necessarie. Ecco la lista dei cibi ricchi di iodio:

  • Crostacei
  • Pesce di mare
  • Molluschi
  • Sale marino
  • Uova, frumento e cereali

Sei milioni di italiani hanno il problema tiroide

Sono oltre 6 milioni gli italiani con un problema della tiroide. La tiroide è una ghiandola piccola, ma molto importante perché esercita funzioni critiche durante tutto l’arco della vita. Infatti, gli ormoni prodotti dalla tiroide regolano l’ accrescimento e lo sviluppo del sistema nervoso nel bambino e in tutte le età agiscono sui sistemi cardiovascolare e osseo, sul metabolismo lipidico, glucidico e sul mantenimento dell’omeostasi energetica. Una riduzione (ipotiroidismo) o un eccesso (ipertiroidismo) del funzionamento della tiroide alterano tutti questi processi.

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