A Cefalù pagano le arancine con 50 euro falsi e il giudice li ha condannati per spendita di denaro falso. A finire davanti al giudice del Tribunale di Termini Imerese tre palermitani. In estate hanno trascorso una giornata al mare a Cefalù, poi si sono fermati in una rosticceria per mangiare un’arancina e hanno pagato con 50 euro falsi. Il giudice ha condannato uno di loro ad un anno e gli altri due ad otto mesi. Per i tre palermitani la pena è stata sospesa. La titolare dell’esercizio pubblico che si trova nel lungomare, affollato all’ora di pranzo, non si è accorta del fatto che i soldi fossero falsi e li ha riposti nel registratore di cassa. I carabinieri li hanno seguiti e hanno chiesto alla commerciante di consegnare loro la banconota “incriminata”. Dopo aver accertato che quei 50 euro erano falsi i tre palermitani sono stati portati in caserma, dove sono stati arrestati e trovati in possesso di altri 350 euro contraffatti.