Sì alla flessibilità, ma restando nelle regole

“Vediamo che l’Italia è disponibile ad ascoltare il nostro punto di vista e a risolvere i problemi in fatto di bilancio”. Così il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici commenta gli ultimi sviluppi in tema di Manovra, assicurando che “il dialogo con Roma diventa più intenso, vediamo un tono diverso e accogliamo questo passo con favore. Ora però l’Italia proceda a ridurre il deficit”.

Moscovici: “Sì alla flessibilità, ma restando nelle regole” – Il commissario rassicura poi sull’atteggiamento di Bruxelles nei confronti del nostro Paese e afferma: “Noi siamo disponibili a dare flessibilità, ma l’Italia deve stare nelle regole e per questo il gap va ridotto ancora”. Moscovici chiarisce poi che “il dialogo è cominciato davvero su metodo e sostanza e anche gli investitori tornano ad avere un buon feeling nei confronti dell’Italia. A Buenos Aires abbiamo avuto discussioni positive con Conte e Tria, abbiamo deciso di proseguire nell’interesse generale e abbiamo dato mandato ai nostri team di lavorare in quella direzione. Abbiamo preso nota delle intenzioni di ridurre il deficit. Ora attendiamo altri dettagli perché serve un impegno credibile e concreto”.

Ma in Parlamento l’esame slitta ancora – Mentre sembra che arrivino segnali di distensione, si annuncia però un nuovo slittamento nell’esame del documento alla Camera e al Senato. Nella prima la discussione generale, fissata inizialmente per le 14, viene rinviata alle 20, con l’ipotesi che la fiducia possa essere posta giovedì mattina. A Palazzo Madama, invece, tutto rinviato a lunedì 10 dicembre, quando le commissioni inizieranno i loro lavori. Resta confermato al momento l’arrivo in Aula del provvedimento il 18 dicembre, come era previsto in calendario.

Tria: “Reddito e quota 100 non in discussione” – “Il reddito di cittadinanza e quota 100 non sono in discussione”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia Giovanni Tria al termine dell’Ecofin a Bruxelles aggiungendo che “i disegni di legge ancora non ci sono, sono state accantonate delle risorse per queste misure. Una valutazione attenta dei costi di queste misure sarà possibile solo quando ci saranno i ddl”.

Tria: “Tempi stretti per evitare procedura” – “Dobbiamo andare incontro alle richieste della Commissione Ue per evitare la procedura, si tratta di esaminare soluzioni possibili, ma i tempi sono stretti”, ha detto ancora il ministro dell’Economia precisando che in ogni caso “le priorità del governo vanno portate avanti, altrimenti non sarebbero priorità. Accordo o non accordo vorrei che l’economia non andasse in recessione. Speriamo di non andare in recessione e di fare una Manovra che ostacoli il rallentamento dell’economia”.

Salvini: “Il 2% è solo un numero, noi badiamo alla sostanza” – Di Manovra e di rapporto tra deficit e Pil è tornato a parlare Matteo Salvini dicendo che “il 2% è un numero su cui si esercitano giornalisti e commissari Ue, mentre noi badiamo alla sostanza e a trovare risorse” e aggiungendo: “Noi facciamo una Manovra seria che non dipenderà dallo zero virgola ma dai contenuti. Una Manovra che ha degli investimenti che non ci sono mai stati negli anni precedenti”.

Conte: “Con la nuova proposta eviteremo l’infrazione” – In precedenza Giuseppe Conte aveva annunciato una nuova proposta alla Ue sulla Manovra. Parlando di questa nuova versione della legge, il premier aveva dichiarato di credere che le correzioni che saranno apportate potranno evitare la procedura d’infrazione. Intervistato da “Avvenire”, il presidente del Consiglio ha infatti assicurato che con Bruxelles è in corso “un negoziato vero” che ha l’obiettivo di “evitare all’Italia una procedura d’infrazione che fa male al nostro Paese e rischia di far male anche all’Europa”. Dunque, ha precisato, “sto mettendo a punto una mia proposta che l’Unione Europea non potrà non prendere in considerazione. Arriverà ‘ad horas'”.

La nuova proposta, ha spiegato, “non compromette affatto gli interessi degli italiani e quindi nemmeno le riforme programmate”. Sul come, ha aggiunto: “Ho alcune prime proiezioni sull’effetto economico di quota 100 e Reddito di cittadinanza. Questo può darmi un margine di manovra da spendere e utilizzare nel negoziato”. Quanto alla riduzione del deficit chiesta dall’Ue, ha chiarito: “Se recuperiamo delle somme, ragionevolmente ci potrà essere. Ma in questo momento non fornisco nessun numero. Perché il negoziato riesca occorre riservatezza”.

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