Cefalù: da spiaggia abbandonata ad area attrezzata dove tenere corsi estivi per ragazzi

(Cecilia Gugliuzza) La spiaggia di Presidiana sorge al lato est di Cefalù. Il nome Presidiana secondo una leggenda deriva da Diana (Presa Diana) una divinità che abitava sulla Rocca di Cefalù. Si narra che Diana ogni giorno al calar del sole scendeva nella spiaggia di Presidiana per andare a fare il bagno. Un giorno la bellissima Diana venne rapita da uomini che venivano dal mare e dalle sue lacrime sorse una sorgente d’acqua fresca. La versione esatta invece sarebbe che Presidiana è la voce araba.  “Prisshulian” che significa “pozzo d’acqua che scorre”. Tutt’oggi il luogo viene chiamato in dialetto dai Cefalutani “Prissuliana”.  Dalla rocca sgorgava  acqua dolce che scorreva in parte verso il mare ed in parte nella zona opposta formando un ruscelletto che divideva la spiaggia. Il promontorio della Calura con la sua Torre chiude lo specchio d’acqua della spiaggia di Presidiana. 

Nel 1951 iniziarono i lavori per la costruzione del porto di Cefalù un’opera che ancora oggi non è stata completata. Dai racconti dei miei nonni la spiaggia di Presidiana era un luogo caratteristico, si vedevano i pescatori che ormeggiavano le loro barche e i loro uzzarieddi e cucivano le reti sulle loro barche. La spiaggia si popolava soprattutto i giorni festivi dai bagnanti cefalutani che abitavano nella zona della Giudeca  e di Cefalù “do vasciu”. Si vedevano ragazzi che si tuffavano dalla parte più alta delle barche, i bambini che con i loro salvagenti si tuffavano a “pignata”, i ragazzini della Giudeca che arrivavano a nuoto oltrepassando il braccio del porto.  Inoltre il giorno del “Satata di vadduna” (la Pasquetta) la spiaggia si animava di cefalutani che trascorrevano lì una giornata spensierata. La spiaggia restava pulitissima perchè all’epoca non esisteva la plastica tutto veniva riportato nelle case compresa la spazzatura. 

Oggi di tutto questo non esiste più nulla, la vasca  d’acqua dolce è ora recintata e l’acqua tramite motori e tubature viene portata a Palermo, quella in esubero viene distribuita nelle zone collinari di Cefalù e l’altra si perde a mare. Il ruscelletto è scomparso perchè sepolto dalla strada che arriva al porto. Le barche ora sono ormeggiate nei pontili. La  spiaggia è in uno stato di abbandono, sterpacce, bidoni di plastica, spazzatura, un degrado pauroso Una visione diversa rispetto a quello che  i miei nonni mi raccontano.  Un’idea per valorizzare la spiaggia di Presidiana sarebbe innanzitutto pulire bene la zona, incanalare l’acqua della vasca che attualmente si perde a mare creando un ruscelletto e sopra  un ponte in legno. Piantare alberelli ed organizzare tante aree attrezzate per organizzare dei corsi estivi per bambini e ragazzi. Inoltre sarebbe bello riportare la spiaggia  all’antico splendore quando negli anni passati nella sua rada i pescatori di Cefalù tiravano le loro barche ed i loro uzzarieddi e seduti sulle barche riparavano le reti da pesca.

Proposta di: Cecilia Gugliuzza

«Un luogo abbandonato di Cefalù da valorizzare: all’idea più bella una borsa di studio». A finanziarla è Mario Cirincione che da tanti anni vive lontano da Cefalù. La borsa di studio fa parte dei giochi del Kefablog che gli emigrati cefaludesi hanno voluto per valorizzare i ragazzi cefaludesi e far conoscere la città di Cefalù nel mondo. Questa borsa di studio chiede ai ragazzi di fotografare un luogo abbandonato di Cefalù e di indicare cosa si dovrebbe fare per valorizzarlo soprattutto con i turisti. 

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