Cosimo: il bagnino nuotatore che a undici anni ha effettuato il suo primo salvataggio

Il bagnino che voglio presentare è Cosimo Rinaudo, un uomo, ma soprattutto un nuotatore che vanta cinquant’anni di esperienza in acqua, che lo ha portato negli anni a distinguersi sia come sportivo, per aver conseguito diversi titoli nazionali ed aver partecipato a gare internazionali, sia come uomo, protagonista di svariati salvataggi, strappando dalla violenza delle onde diverse vite umane, anche  ancor prima di conseguire il brevetto di bagnino. Nasce a Cefalù il 27 settembre del 1964 e la passione per il mare si rivela ben presto, quando, già all’età di tre anni, e grazie all’amicizia  con il signor Antonino Giardina, un uomo benestante ed appassionato di piscina, inizia a frequentare questo “mondo” che lo affascina a tal punto da diventare la sua passione preferita. Gli allenamenti sono duri, ma la volontà di sfondare riesce a far superare tutte le difficoltà. All’età di 7 anni effettua la sua prima traversata in andata e ritorno  dal Molo (vecchio porticciolo meglio conosciuto come “Marina”) a punta Santa Lucia.

Come tutti i ragazzini del tempo, amava trascorrere il tempo libero alla “Marina”, quando all’età di 11 anni, effettuò il suo primo salvataggio: un bambino si trovava con il padre sul molo, quando improvvisamente cadde in acqua e vide negli occhi del padre lo smarrimento per non sapere cosa fare! Purtroppo quel papà non sapeva nuotare e Cosimo, d’istinto senza pensarci due volte, si tuffò  a recuperare quel bimbo e riportarlo tra le braccia del padre! Oggi quel bimbo è adulto e anch’egli ha il brevetto di bagnino, chissà se quell’esperienza lo segnò a tal punto da determinarne il futuro! Gli anni trascorrono, tra un salvataggio e l’altro che purtroppo nel periodo estivo e nelle giornate di mareggiate sono frequenti nel Golfo di Cefalù, soprattutto in quegli anni dove non esisteva l’assistenza bagnanti obbligatoria nelle spiagge e tutti coloro che effettuavano i salvataggi lo facevano per senso civico, senza avere nulla in cambio, a volte neanche un semplice “grazie” per aver messo in pericolo la propria vita per salvarne altre. Spesso si trattava di ragazzi che per incuria e menefreghismo, o per aver percorso centinaia di chilometri prima di giungere a Cefalù, si sottraevano dalla supervisione delle famiglie, ignare che i propri figli stessero per perdere la vita tra le onde e quindi si dileguavano velocemente per non passare guai!

Un altro salvataggio che Cosimo Rinaudo ricorda e nelle cui parole noto anche un po di amarezza, è stato quello di una ragazza che tirata al largo dalle onde e sempre più lontano, vide protagonisti, dapprima, diversi bagnini in servizio nell’adiacente lido, che tuffandosi in mare dopo aver staccato il baywatch dalla corda che viene mollata dalla riva, avevano difficoltà a rientrare, poiché la resistenza fisica veniva messa a dura prova dalle correnti. Cosimo non esitò a buttarsi tra le onde, traendo in salvo la ragazza ed i bagnini…. A questo punto, mi spiegò la sua amarezza: avere il brevetto di bagnino, non significa ottenere solo un tesserino da esibire, ma quello che forma l’assistente bagnante è il continuo allenamento, aumentando sempre più la resistenza fisica e attenendosi  sempre alle procedure dettate dal protocollo. Quel bagnino se non avesse staccato il baywatch dalla corda, sarebbe stato tirato dalla spiaggia, sempre tra le difficoltà di un salvataggio, ma senza rischiare di perdere la vita al largo!

Un altro salvataggio, definito “singolare” fu quello  di 2 bambini con la loro mamma, quest’ultima una signora dalla stazza non indifferente, che non collaborava più di tanto, ma che Cosimo riuscì a salvare. Dopo aver messo in sicurezza i bimbi e che finì  in lite con il marito che non si curò che stava per perdere la moglie, bensì pensava solo che nessuno oltre lui avrebbe potuto sfiorarla! Un giorno Cosimo decise di prendere il titolo di bagnino, effettuando le lezioni e acquisendo  le tecniche necessarie, anche se innate, poiché l’allenamento estivo in mare e quello invernale in piscina, gli permisero di portare avanti la sua passione per il nuoto. Purtroppo la realtà cefaludese, sprovvista di strutture per l’allenamento fece continuamente spostare nelle piscine della provincia di Palermo, gli atleti che insieme a Cosimo seguivano questo sogno.

Purtroppo i salvataggi si effettuano anche durante le gare: ed ecco nuovamente protagonista Cosimo durante una gara in acque libere, quando un concorrente in preda a crampi improvvisi si irrigidì e riuscì a tirarlo in salvo adagiandolo su una scogliera per poi consegnarlo ai sanitari del 118 su un materassino preso in prestito da un bagnante. Si crede che i salvataggi siano del mare, invece Cosimo Rinaudo fu protagonista anche in piscina, quando un concorrente a tre metri dalla fine, perse i sensi in acqua e vedendo mollare le bracciate, lo recuperò senza esitare! Questi sono alcuni dei tanti racconti che ho ascoltato, ho capito di avere di fronte una persona preparata e competente, è Istruttore FIN 2°livello, titolare di brevetto BLS (Basic Life Support) e BLSD (Basic Life Support Defibrillator), tesseramento Master FIN (Federazione Italiana Nuoto) ma soprattutto emerge la sua passione nel voler trasmettere le sue conoscenze a chi lo ascolta! Insieme a ragazzi che un tempo sono stati suoi allievi, ha fondato l’associazione Nuoto Kepha, di cui ne è vicepresidente, portando il nuoto agonistico, non a Cefalù purtroppo per la mancanza di piscina, ma in giro nelle piscine dei dintorni, trovando finalmente dimora ad  Isnello nella piscina provinciale che la Città Metropolitana di Palermo permette di usufruire. L’associazione, ogni anno in occasione dell’ Earth Day, partecipa alla “liberazione delle tartarughe” delle quali si sono presi cura presso l’Istituto Zooprofilattico di Palermo, oltre ad altre attività quali la pulizia delle spiagge, dei litorali e dei fondali che giorno dopo giorno divengono discariche libere, uccidendo flora e fauna. L’intervista al signor Cosimo Rinaudo ha fatto emergere la sua passione per questo magnifico sport, che ancor prima di formare il fisico dello sportivo, attraverso le sue regole e le sue tecniche, ne plasma il carattere. Un altro aspetto che spesso non viene legato al mondo del nuoto e della piscina in generale è quello che dovrebbe sostenere la Sanità, con la creazione di strutture idonee, non tanto per la riabilitazione dalle malattie, quanto piuttosto per la loro prevenzione  invogliando i giovani ed i meno giovani a praticare uno sport che possa rafforzare sempre più il fisico. Concludendo,  il suo prossimo obiettivo sarà quello di realizzare, non appena riesce a trovare uno sponsor che sostiene l’iniziativa, una cartellonistica da porre su ogni accesso delle nostre spiagge, tale da poter spiegare i pericoli che il nostro Golfo ha nelle giornate di mareggiate, soprattutto per quei turisti che frequentano la spiaggia nei periodi in cui è assente la presenza dei bagnini.

Pubblichiamo su cefalunews una sezione per far conoscere i bagnini cefaludesi che hanno operato ed in alcuni casi operano ancora a Cefalù. L’idea di raccogliere le loro biografie è del Kefablog, l’iniziativa nata per far conoscere Cefalù, finanziata con 1.800 euro di borse di studio costituite dagli emigrati cefaludesi che fanno parte dell’associazione Cefaludesi nel mondo. Ai partecipanti è stato chiesto di pubblicare la biografia di un bagnino che ha operato o opera a Cefalù. Le biografie saranno lette da una giuria di emigrati cefaludesi che attribuiranno dei punteggi ai partecipanti. Alla fine della gara al vincitore andrà una borsa di studio di trecento euro. (Biografia a cura di Alice Portera)

 

Gandolfo Albanese: