Cannabis legale a domicilio: l’idea parte da Torino e sarà consegnata dai riders

Inizia il business del Marijuana delivery a Torino. La Cannabis leggera, meglio nota come light, è il prodotto delle infiorescenze femminili della Canapa Sativa: vengono, infatti, selezionate quelle che racchiudono concentrazioni minime di THC (sotto allo 0,2% e tollerata fino allo 0,6%) ed elevate di CBD. Si tratta, quindi, di una sostanza non stupefacente che si differenzia da tutte quelle che presentano, invece, alti livelli di Tetraidrocannabinolo e sono, perciò, usate per scopi terapeutici, ameni e illegali. Verrà consegnata a domicilio a Torino dall’azienda Joint to You.

Ve ne sono quattro di aziende che si occuperanno della consegna a domicilio della cannabis light e tutte collegano la rete di negozi sul territorio (che ormai sono decine) al cliente finale, e per la maggiore si servono di ditte di consegne esterne. «Con i rider c’è un buon rapporto: non abbiamo i contrasti che ci sono per esempio con i rider che trasportano cibo» spiega Simone Santirocco, 25 anni ed ideatore del progetto.

Il motivo? «Con noi si trovano meglio perché non hanno a che fare con una multinazionale, ma con un’azienda di persone giovani che capiscono le loro situazioni. Anche io, prima, ho fatto un’infinità di lavori, anche orribili». La differenza con i colleghi di altri settori, poi, è tutta nell’immagine di chi trasporta: niente divise, niente loghi, niente che possa ricondurre alla cannabis. Tutelare la riservatezza del cliente è essenziale. «Molti si rivolgono a noi per avere maggiore discrezione. La cannabis, anche se si parla di quella legale, è ancora un tabù, e a tanti non piace farsi vedere di fronte a un distributore o chiederla al tabaccaio. Diverse persone che ordinano da noi non sono giovani».

Tra i rider veri e propri c’è la Stone Tribe delivery: una piccola impresa messa su da tre soci, con otto dipendenti, che usa le cargo bike, quelle con una grossa pedana portapacchi. «I nostri servizi e i tipi di merci trasportate sono diverse – spiega Alessando Munteanu, 28 anni – Però quello della cannabis è interessante. Si parla di un settore che, pur essendo esploso ed espanso in brevissimo tempo, ha ancora margini di crescita molto grandi».

Una previsione che sembra avallata dai numeri. Un’inchiesta del magazine online specializzato Dolcevita ha messo in luce un incremento del 75% tra il 2017 e il 2018 di negozi specializzati in cannabis. Con Torino al terzo posto in Italia, dopo Roma e Milano: 34 i punti vendita a inizio anno.

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