Cosa succede se si smette di mangiare la frutta? Risponde la medicina

Cosa succede se si smette di mangiare la frutta? Ecco a cosa va incontro chi non mangia frutta: anemia e deterioramento del tratto gastrointestinale, depressione e confusione, possibile cecità notturna, frequenti emorragie, debolezza generale e battito cardiaco irregolare. Non mangiare due porzioni di frutta al giorno mette a rischio l’organismo verso disturbi quali stipsi, emorroidi e diverticolosi. Se non si mangia frutta si abbonda nel consumo di cibi grassi e calorici. Un’alimentazione ricca di frutta che contiene alte percentuali di potassio, calcio e magnesio e poco sodio contribuisce a ridurre la pressione arteriosa. Smettendo di mangiare la frutta si va incontro ad un aumento della pressione arteriosa. E’ bene ricordare che frutta e verdura non contengono colesterolo. Tutto questo contribuisce a ridurre ulteriormente il rischio di patologie cardiache. Se si smette di mangiare la frutta si assumono cibi con i colesterolo. Le persone che fanno largo consumo di frutta hanno una minor probabilità di ammalarsi di depressione. Sebbene non sia ancora chiaro il motivo per il quale tali alimenti abbiano un simile effetto protettivo se si smette di mangiare la frutta si va incontro alla depressione.

Quanta frutta occorre mangiare al giorno? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un consumo adeguato di frutta e verdura cambierebbe la mappa mondiale delle malattie cardiovascolari. Si stima che con 600 grammi di frutta e verdura al giorno si eviterebbero oltre 135 mila decessi, si eviterebbero un terzo delle malattie coronariche e l’11 per cento degli ictus. Per un menù salutare il consiglio è di mangiare 5 porzioni al giorno che arrivano in media a 400 grammi. In particolare occorre mangiare frutta fresca a colazione, per lo spuntino di mezza mattinata, a pranzo, per lo snack di mezzo pomeriggio e a cena. Mangiare troppa frutta può far male, ma è abbastanza difficile che ciò accada dato che la frutta è ricca di acqua e di fibre alimentari, che riempiono facilmente lo stomaco e sono molto sazianti.

Come mangiare la frutta? Ecco le regole per mangiare correttamente la frutta. Mangiare la frutta a stomaco vuoto o 20-30 minuti prima di mangiare. L’unica eccezione è per ananas, mela, kiwi e papaya che hanno degli enzimi digestivi che facilitano la digestione e che gli permettono di essere mangiati a fine pasto favorendo l’assimilazione del pasto. La frutta può essere divisa in frutta dolce, frutta semiacida e frutta acida. Frutta acida: ananas, arance, clementine, limoni, mandarini, melagrane, pompelmi, ribes. Frutta semiacida: albicocche, ciliegie, fragole, mele, pere, pesche, prugne, uva. Frutta dolce: banane, datteri, fichi, mele dolci, uva dolce. Possiamo mangiare diversi tipi di frutta insieme rispettando la combinazione: Frutta acida + semiacida; Frutta dolce + semiacida. Evitare invece di mescolare frutta dolce con frutta acida. Il melone e l’anguria vanno mangiati da soli altrimenti fermentano con grossa facilità dato l’elevato contenuto di glucidi (zuccheri). Ma c’è un lato positivo: impiegano solo 10 minuti per essere digeriti quindi l’ideale è mangiarli prima di iniziare il pasto. E’ opportuno consumare 5 porzioni di verdura e frutta al giorno, variando la scelta tra i 5 colori: bianco, giallo-arancio, rosso, verde, blu-viola. Una porzione di frutta ammonta a 150 grammi ovvero una mela/pera media, oppure due mandarini, albicocche, susine. Quanto ai colori, ogni stagione offre la propria varietà. Il colore bianco segnala la presenza di vitamina C, potassio e selenio, alcuni flavonoidi (quercetina soprattutto) e composti solforati. Il colore giallo arancio segnala la presenza di carotenoidi (precursori della vitamina A) e, ancora, di vitamina C. Il colore rosso è garanzia di una forte presenza di licopene e di antocianine. Il quarto colore è il verde che segnala la presenza di acido folico, clorofilla, luteina, magnesio, senza dimenticare l’onnipresente vitamina C. Il colore blu – viola dove prevalgono le antocianine, ma sono presenti anche carotenoidi, potassio, magnesio e, come sempre, vitamina C.

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