- Carissimi fratelli e sorelle, carissimo Signor Sindaco,
- siamo qui per manifestare la forza della nostra fede che è più forte della paura.
- Certamente bisogna capire il momento che stiamo attraversando e perciò bisogna dare spazio e tempo anche al silenzio e alla riflessione.
- L’espansione dell’epidemia del COVID-19 sta ridimensionando un po’ la nostra vita; sta sconvolgendo tutti i nostri parametri. Ci sta riportando all’essenziale.
- L’uomo si scopre creatura fragile. La scienza che si pensava onnipotente scopre anch’essa il suo limite. Ecco perché ci affidiamo alla fede che è sicuramente l’antidoto e il vaccino contro la paura.
- Mi piace riportare qui un momento della vita del Signore Gesù, quando con i suoi discepoli attraversava il mare in burrasca e il Signore era con loro sulla barca. A un certo punto i discepoli ebbero paura e gridarono al Signore, rimproverandolo: «” Maestro, non t’importa che moriamo?”». Ma Gesù comandò alla bufera e disse: «“Taci, calmati!”». Sono le sue parole che noi oggi vorremo ascoltare. E aggiunse: «”Perché avete paura? Non avete ancora fede?”» (Cfr. Mc 4,35-41).
- La fede vince la paura. E la fede vive nella preghiera; vive nel legame con gli altri; nella comunità. La fede vive nella solidarietà e nell’amore gratuito. Abbiamo bisogno di questo oggi, ma soprattutto di qualcuno che ci sia vicino e ci aiuti a vincere la paura.
- Dato che siamo costretti a trascorrere molto tempo in casa; rallentare i nostri rapporti e le nostre relazioni, invito tutti ad approfittare di questo tempo per dedicarsi alla lettura della Sacra Scrittura per ascoltare l’unica Parola necessaria che è quella del Signore.
- Abbiamo esposto la reliquia della Santa Croce, dono del re Ruggero II alla nostra Comunità, alla nostra Città: vorrei che tutti volgessero lo sguardo al Legno della Croce perché Gesù ce l’ha detto: «”Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32). E lo sguardo rivolto verso di Lui guarisce tutti, specialmente dalla paura.
- La preghiera che Gesù ama è quella fatta insieme: ecco perché stasera, con le dovute precauzioni che il Governo ci ha dettato, noi vogliamo innalzare una preghiera corale al Signore.
- Una volta durante le epidemie si organizzavano novene e processioni per invocare la protezione divina. Certamente la prudenza è sacrosanta e la scienza è preziosa, ma invito tutti ad una riflessione più ampia che vada più in profondità, alla radice di questo evento che sta sconvolgendo le nostre sicurezze.
- Ed è per questo che ho osato rivolgere una preghiera al Signore a nome di tutti voi perché il Signore ci liberi al più presto da questo contagio, ma ci doni anche il dono della pioggia che ci è necessaria perché tutte le creature hanno sete; la sete di umanità. Ha sete il nostro Paese, in modo particolare il nostro Sud; le nostre greggi e gli armenti; i nostri alberi e i nostri campi. Che il Signore mandi abbondante la pioggia del cielo!
- V’incoraggio con la Parola del Salmo 91:
- Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente. - Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge. - Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. - Non temerai il terrore della notte
né la freccia che vola di giorno, - la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno. - ✠ Giuseppe Marciante
- Vescovo di Cefalù