Ospedale Giglio: il movimento dei consumatori scrive al presidente della fondazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il movimento dei consumatori ha inviato al presidente della Fondazione Giglio. «Illustre Presidente, è notizia di questi giorni che il Presidente della Fondazione Giglio di Cefalù Dott. G. Albano, in ottemperanza a quanto disposto dalle Autorità Regionali, stia destinando parte dell’ospedale, al trattamento dei pazienti Covid 19. E’ ampiamente diffusa nella comunità cefaludese la convinzione ed il timore, peraltro ampiamente rappresentati dalla missiva inviata alla
S. V. dal Sindaco di Cefalù che detta struttura non sia idonea ad essere “parzialmente”(?) destinata all’emergenza Covid, stante l’ impossibilità, per le caratteristiche dell’edificio (MONOBLOCCO), di operare una netta separazione dei servizi. Sulla base dell’esperienza (e degli errori) di altri ospedali ubicati nelle Regioni del nord Italia, dove si sono registrati contagi tra gli operatori sanitari e tra i pazienti di altri reparti, la comunità scientifica, sconsiglia l’apertura di reparti Covid all’interno di ospedali non Covid, a meno che non vengano rispettate le seguenti condizioni: accesso indipendente per pazienti Covid e degli operatori sanitari adibiti ESCLUSIVAMENTE alla gestione degli stessi; impianto di climatizzazione e trattamento aria INDIPENDENTE dal resto dell’ospedale; attrezzature ad uso ESCLUSIVO del reparto Covid; operatori sanitari dedicati SOLO ed ESCLUSIVAMENTE, alla gestione dei pazienti Covid.
In una realtà come quella dell’ospedale di Cefalù, l’adozione di tali misure sembra di difficile realizzazione e pertanto la compartimentazione dei servizi, e con essa il confinamento dell’infezione, appare alquanto aleatoria.  Ci preme sottolineare che, attraverso la piattaforma Change.org, è stata lanciata una petizione rivolta alla S. V., all’Assessore Razza nonché al Presidente del Consiglio ed al Ministro della Sanità, volta a scongiurare la “parziale” destinazione dell’ospedale di Cefalù ai pazienti Covid, per i rischi che l’ inevitabile promiscuità potrebbe cagionare al personale sanitario ed alla vasta comunità che fa riferimento al nosocomio cefaludese. Nella fiduciosa attesa che la S. V. saprà trovare una diversa e più ragionevole soluzione, porgiamo cordiali saluti.

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