Cosa succede a chi mangia le fritture tutti i giorni? Ecco la riposta

Cosa succede a chi mangia le fritture tutti i giorni? Mangiare fritture tutti i giorni fa male. Aumenta il rischio di morte del 13% soprattutto per malattie cardiovascolari. A questa conclusione è arrivato uno studio americano che ha analizzato le abitudini alimentari, per 18 anni, di 106.999 donne tra i 50 e i 79 anni. Alla fine è venuto fuori che chi mangiava una o più porzioni di fritto al giorno aveva un più alto rischio di morte. Chi mangiava pollo fritto tutti i giorni si vedeva aumentare il rischio del 13% mentre chi tutti i giorni mangiava pesce fritto il rischio lo aveva inferiore al 7%. Altri studi hanno messo in relazione, invece, il mangiare la frittura tutti i giorni con l’obesità.

Perché le fritture fanno male? Le fritture fanno male perché provoca la creazione dell’acrilammide una sostanza cancerogena che si forma in seguito alla cottura ad alte temperature. L’acrilammide si può formare nella cottura di alimenti ad alte temperature. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato l’acrilammide tra i “probabili cancerogeni per l’uomo”, mentre l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, pur dichiarando che il rischio è molto basso, invita a limitarne il consumo. Per evitare il più possibile tutto questo con la frittura occorre fare attenzione alla scelta dell’olio con cui si frigge. L’olio extravergine di oliva ci consente di potere mangiare qualche piatto gustoso, utilizzando fritti e soffritti.

Cosa fare per avere una frittura che non fa molto male? Anzitutto bisogna scegliere un buon olio extra vergine d’oliva. Una seconda attenzione bisogna dedicarla alla preparazione del cibo. Mai friggere degli alimenti che non siano asciutti. Anche il sale non va mai messo prima, perché potrebbe far perdere croccantezza alla crosta. Per friggere davvero a regola d’arte la cosa migliore è comprare un termometro da cucina. Così si è sempre sicuri di non superare il punto di fumo. Stessa regola vale per la friggitrice. La frittura al naturale è aggressiva. Si può ricorrere, quindi, alle infarinature che possono essere fatte con un passaggio nell’uovo sbattuto.

E’ vero che le patate fritte fanno molto male? Un studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha scoperto che le patate sono “bombe di amido” che si trasformano in pericolose quando vengono fritte. Secondo la ricerca, infatti, l’alto indice glicemico delle patate è stato collegato a un aumentato rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari. I soggetti studiati che mangiavano patate fritte due o tre volte alla settimana avevano un rischio di mortalità decisamente maggiore rispetto a chi mangiava patate non fritte. Le patate fritte vengono cotte in olio di mais, che contiene acidi grassi saturi che fanno sorgere malattie cardiache.

La frittura fa ingrassare? La frittura non sempre fa male. Stimola, infatti, a lavorare più velocemente, accelerando quindi il metabolismo. Perché ciò accada occorre che i cibi fritti vengano preparati rispettando alcune regole e che siano ben bilanciati ed associati all’interno del pasto con altri alimenti scelti appositamente. Secondo alcuni nutrizionisti inserire in modo frequente, anche un paio di volte a settimana, una frittura alla propria alimentazione apporta alcuni vantaggi anche sul dimagrimento.  Uno studio pubblicato sul Journal of Medicinal Food ha dimostrato che la cottura in olio riduce il carico glicemico degli alimenti e la capacità di rilasciare zuccheri nel sangue.

Cambia impostazioni privacy
Torna in alto