Come mangiare la pasta per abbassare l’indice glicemico? Ecco il trucchetto della nonna

Come mangiare la pasta per abbassare l’indice glicemico? Mettere a bagno la sera prima i fagioli con l’alloro, quindi scolarli e metterli in una pentola. Ricoprire con abbondante acqua e portare ad ebollizione. Appena i fagioli saranno cotti toglierne un po’, passarli al passaverdure e riportare a bollore. Aggiungere pasta di semola di grano duro e fare bollire un poco. Aggiungere i fagioli passati al passaverdura e spegnere il fuoco quando la pasta è al dente. Aggiungere olio di oliva, mescolare e servire. Questo piatto è il trucchetto della nonna per tenere sotto controllo l’indice glicemico. La pasta al dente presenta un indice glicemico di 45. Diminuisce con i fagioli il cui indice glicemico varia fra 21 e 32 secondo la varietà.

Quali sono i cibi con un basso indice glicemico? All’indice glicemico corrisponde la velocità con la quale si alza la glicemia dopo un pasto. Tra gli alimenti con un bassissimo indice glicemico troviamo spezie ed erbe come prezzemolo, basilico, origano, cumino, cannella, vaniglia. Il loro indice glicemico è di appena 5 come anche per aceto e crostacei quali astice, granchio e aragosta. Poco più sopra come indice glicemico troviamo l’avocado a 10 e poi a 15 zucchina, zenzero, spinaci, sedano, soia, scalogno, ravanello, rabarbaro, porri, pistacchio, pinli, pesto, peperone. Ed ancora sempre a 15 unità di indice glicemico troviamo peperonicno, oliva, noce, nocciola, mandorla e insalate come lattuga e scarola.

Quali sono i cibi con un alto indice glicemico? Bisogna stare molto attenti alla birra perché ha un indice glicemico molto alto pari a 110. Sono pochi gli alimenti che hanno un indice glicemico superiore a quello della birra. A superarlo è solo lo sciroppo di mais che ha indice glicemico pari a 115. Ecco perché il paziente diabetico deve stare molto attento a bere birra. Non esiste una reale controindicazione a un moderato consumo di alcool (birra e vino) nel paziente diabetico. Noi consigliamo la moderazione all’eccesso, perché quando il consumo diventa abuso sono tanti gli effetti negativi che si possono avere sulla propria salute.

Quali sono i benefici della pasta? La pasta accelera il metabolismo e sazia più a lungo, aiuta nella concentrazione ed è facilmente digeribile, è un anti stress commestibile e fa bene al cuore. La pasta ha l’indice glicemico più basso fra tutti i carboidrati e per questo fa sentire sazi ed alza il livello delle proteine che proteggono il cuore e la circolazione del sangue. Spaghetti, rigatoni, penne e fusilli sono un alimento base che può ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer. la pasta apporta amminoacidi quali acido aspartico e acido glutammico, alanina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, prolina, metionina.

Come scegliere una pasta di qualità? Bisogna scegliere una pasta biologica e di grano 100% italiano, perchè evitiamo qualsiasi residuo di pesticidi e sostanze tossiche. Preferire sempre una pasta integrale perché più salutare e più ricca di nutrienti. La trafilatura deve essere al bronzo e non al teflon. In bronzo, infatti, la pasta esce più ruvida e la trafilatura al bronzo mantiene l’impasto più omogeneo e preserva maggiormente il gusto della pasta. L’essiccazione deve essere lenta e a basse temperature. La lenta essiccazione garantisce la migliore qualità nutrizionale  e migliora gusto e struttura. L’essiccazione rapida ad alte temperature invece produce sostanze tossiche come la furosina.

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