5 pericoli delle noci per la glicemia: ecco le più rischiose

Non tutti sanno che le noci vanno limitate da chi vuole tenere sotto controllo la glicemia. Come scrive il sito www.diabete.net “le noci proteggono il cuore ma non agiscono sul diabete”. Nelle noci sono presenti molecole capaci di stabilizzare la glicemia. Sono quindi un alimento adatto in caso di sbalzi glicemici. Attenzione a quante se ne mangiano. Le noci sono calorici. Apportano circa 650 calorie ogni 100 etto di prodotto.

Nichel. Nelle noci ci sono 320 μg di nichel ogni 100 grammi di frutto. L’1% delle persone soffre di allergia alle noci. I sintomi possono manifestarsi in pochi secondi e comunque entro un’ora dall’ingestione. I sintomi sono gonfiore al viso, formicolio alla lingua, orticaria, difficoltà respiratorie fino allo shock anafilattico, nei casi più gravi. Il primo sintomo che può indurre a sospettare è la comparsa di una dermatite da contatto.

Ossalati. Nelle noci si trovano, anche se in piccole quantità, gli ossalati. Queste sostanze sono dei composti che, unendosi al calcio, possono portare alla formazione dei calcoli renali. E’ bene sapere che in Italia, nella maggioranza dei casi di calcolosi renali, le tipiche pietruzze sono costituite proprio da ossalato di calcio. Chi soffre di calcolosi non dovrebbe eccedere nel consumo di noci. È consigliabile non superare 15 grammi al giorno.

Omega-3. Tutti sappiamo quanti siano importanti questi grassi buoni. Chi soffre di glicemia deve però stare molto attento. Un aumento del consumo di omega-3 nel tempo, ha avuto un effetto scarso o nullo sulla diagnosi del diabete. La stessa cosa si è verificata nel metabolismo del glucosio. Dosi elevate di omega-3 potrebbero addirittura peggiorare il metabolismo del glucosio. Quindi attenzione a non esagerare con le noci in presenza di glicemia.

Potassio. In 100 grammi di noci si trovano 441 milligrammi di potassio. Esso è importante per la riduzione della pressione arteriosa ma anche per regolare la frequenza cardiaca. Il potassio è importante per la trasmissione degli impulsi nervosi e per la contrazione delle fibre muscolari. Il potassio è un vasodilatatore. Per questo contrasta l’azione del sodio e riduce la pressione arteriosa. Il potassio influenza la secrezione dell’insulina delle β-cellule pancreatiche.

Ferro. Nelle noci si trovano circa 3 milligrammi di ferro ogni etto di frutta. Come sosteiene il sito www.diabete.net se il ferro viene assunto in quantità eccessive può diventare un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. Le molecole di ferro creano uno stato di “stress ossidativo” che, nel tempo, può danneggiare le cellule. Potrebbe portare allo sviluppo del diabete riducendo la sensibilità delle cellule all’insulina.

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