5 pericoli dei salumi per la glicemia: ecco i più rischiosi

Non tutti sanno che i salumi aumentano il rischio del diabete. Chi soffre di glicemia alta deve prestare molta attenzione a tutti quei cibi che la alzano. Non solo bisogna stare alla larga dai dolci ma anche da insospettabili alimenti come i salumi. Sono 5 i pericoli che possono arrivare dai salumi. Eccoli: nitriti, sodio, colesterolo, carboidrati e anche nitrati. Il consiglio, quindi, è di stare molto attenti alle etichette.

Nitriti. Nei salumi ci sono i nitriti. Sono conservanti identificati dalle sigle E249 ed E250. Sono considerati sostanze potenzialmente pericolose. In ambiente acido, come ad esempio lo stomaco, si trasformano in acido nitroso e danno origine alle nitrosammine. Quest’ultime sono dei composti ritenuti cancerogeni. I nitriti si trovano in modo particolare nei seguenti salumi: würstel, prosciutto cotto, pancetta, bacon, mortadella, salame, speck, salsiccia confezionata ed anche carni a lunga scadenza.

Sodio. Nei salumi ci sono buone quantità di sodio. Questo minerale è il secondo ingrediente principale dei salumi. Trattandosi di carni conservate, per scongiurare qualunque possibilità di contaminazione, i salumi devono contenerne elevate quantità di sodio. Un eccesso di sodio aumenta la ritenzione idrica e la pressione del sangue. Un eccesso di sodio provoca il rischio di ipertensione e tutte le sue complicazioni. Possono coinvolgere cuore, arterie e diversi organi.

Colesterolo. La quantità di colesterolo nei salumi varia fra 60 e 200 mg ogni etto di prodotto. I salumi sono a rischio per chi ha il colesterolo cattivo elevato. Esistono, però, dei salumi con colesterolo basso che chi ha il colesterolo cattivo alto può mangiare anche se sempre con molta moderazione. In questo caso va bene la Bresaola, il prosciutto crudo e cotto. La bresaola è il salume più magro.

Carboidrati. In un etto di salume si possono avere fino a 2 grammi di carboidrati. Come sostiene il sito www.diabete.it i carboidrati sono i principali responsabili dell’aumento della glicemia dopo i pasti. Il 90% dei carboidrati, infatti, vengono totalmente trasformati in glucosio subito dopo il pasto. Il diabetico dovrebbe assumere per non più del 50% delle calorie totali. Bisogna puntare sui carboidrati a lento rilascio. Mantengono il glucosio più stabile.

Nitrati. I nitrati di per sè sono innocui. Tendono, però, a trasformarsi in nitriti ad opera della flora batterica presente nella saliva, per poi ritornare nello stomaco. I cibi conservati con nitrati non andrebbero scaldati. Alte concentrazioni di nitrati possono causare metaemoglobinemia. E’ l’accumulo nel sangue di una forma alterata di emoglobina che non è in grado di legare l’ossigeno e di trasportarlo ai tessuti. Anche i nitrati quindi fanno male.

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