Partenariato tra Fondazione Giglio e Fondazione Policlinico Gemelli: nota sindacale

Al Presidente Regione Sicilia
Assessorato Salute
Alla VI Commissione – Salute, Servizi
Sociali e Sanitari Regione Sicilia
Fondazione Giglio
Fondazione Gemelli
Le sottoscritte sigle sindacali, firmatarie di questo documento, rinnovano alla Presidenza della Regione e all’Assessorato alla Salute la richiesta di chiarimenti in merito alla convenzione di partenariato stipulata tra Fondazione Giglio (FG) e Fondazione Policlinico Gemelli (FPG), con particolare riferimento alla sua sostenibilità economica e, conseguentemente, al rischio che le elevate competenze già esistenti, da sempre soffocate nel loro sviluppo dalla carenza di risorse economiche, subiscano un ulteriore ridimensionamento.
Premessa
La convenzione prevede, grazie alla collaborazione con una prestigiosa istituzione come la FPG, la realizzazione di un “Centro di eccellenza nell’ambito della ricerca e dell’Alta Formazione a prevalenza oncologica”, attraverso la strutturazione dei seguenti ambiti assistenziali: Grave obesità, Tumori della tiroide, Linfomi, Neoplasie mammarie, Tumori dell’apparato digerente, Neoplasie dell’endometrio, Endometriosi, Radioterapia e Medicina Nucleare, Anatomia Patologica e
Diagnostica Molecolare, Chirurgia Robotica.
Si prevede un numero di ricoveri per le attività a conduzione FPG crescente da 729 il primo anno a 1.474 il terzo anno, fino a 2.068 il decimo. E’ inoltre previsto un incremento dell’attività ambulatoriale, quantificata in 78M complessivi in 10 anni, di cui 65M per radioterapie.
La realizzazione del progetto comporterà per la Fondazione Giglio un impegno economico complessivo di oltre 40M di euro in 10 anni (come risultante della sommatoria di 8,5M a fondo perduto, + una percentuale variabile dal 30% al 20% sul valore dei DRG prodotti, + le spese pe la formazione maggiorate del 30%, + il 40% del fatturato dei ricoveri in solvenza + il 70% del fatturato per prestazioni ambulatoriali in solvenza, + l’8% del fatturato per radioterapia).
Considerazioni
La Fondazione Giglio, da anni, vanta una produttività superiore a quella prevista dal budget assegnato dalla Regione, sia per ricoveri che per prestazioni ambulatoriali. Anche l’equilibrio economico è un meritato vanto di questa Amministrazione. Eppure il margine utile dell’ultimo anno è, citando parole del Presidente, di soli 400.000 €. Quindi ci si chiede: come si potrà reggere il peso di un impegno economico di 40 milioni in 10 anni? Infatti, a tutt’oggi, non risulta che siano previste, da parte della Regione, risorse economiche aggiuntive rispetto al budget da DRG finalizzate alla realizzazione del partenariato, considerato che un semplice incremento del budget per attività di ricovero non avrebbe comunque alcuna influenza sull’equilibrio economico, dati i ridottissimi margini di utile derivanti dalla valorizzazione DRG e le alte percentuali da corrispondere alla FPG.
C’è una seconda preoccupazione: poiché l’Ospedale Giglio è una piccola struttura di soli 240 posti letto e, sostanzialmente, senza possibilità di ampliamento, come farà ad accogliere una così grande mole di ricoveri (a regime, quasi un quarto dell’attività attuale) oltre che di prestazioni ambulatoriali? In quali locali troverà posto l’attività in solvenza, sia da ricoveri sia da prestazioni ambulatoriali, che dovrà essere cospicua perché, citiamo nuovamente parole del Presidente, “sarà l’unica risorsa capace di dare respiro economico alla Fondazione”? Terza preoccupazione: abbiamo il fondato timore che le legittime aspirazioni di progresso delle professionalità già adesso presenti al Giglio possano essere ancora una volta soffocate dalla carenza di fondi e dalla carenza di spazi. Benché tre delle prime sei cause di mobilità passiva siano di ortopedia (le prime due) e di cardiologia (la sesta: ablazioni dei substrati anatomici delle aritmie), l’equilibrio di bilancio della Fondazione ha sempre impedito di fare interventi che avremmo fatto senza decurtazioni del DRG e che avrebbero dato una risposta significativa ai bisogni di salute e di risparmio della Sicilia. Come non temere che sarà anche peggio nei prossimi anni, quando sarà necessario finanziare una partnership che non prevede alcun tipo di sviluppo né per l’Ortopedia né per la Cardiologia? Allo stesso modo, i futuri costi imposti dal partenariato aggraveranno sia le croniche e gravi carenze di personale, sia la speranza di adeguamento degli stipendi, da sempre inferiori rispetto all’ospedalità pubblica. Se a questi fattori si aggiunge lo stato giuridico penalizzante per i dipendenti, rispetto al quale continua a non esservi traccia di soluzione, è plausibile che si concretizzino condizioni che potrebbero incidere negativamente sulla motivazione di alcuni tra i professionisti migliori, che potrebbero scegliere di lavorare altrove, come purtroppo molti altri hanno fatto prima di loro.
Da ciò deriva una quarta preoccupazione: l’integrazione tra attività in solvenza e quella da SSN, che tutti accettiamo purché declinata con il giusto equilibrio, potrebbe tradursi in una commistione pericolosa, ad esempio caratterizzata da inammissibili disparità di trattamento o irregolarità nella gestione delle liste d’attesa.
Conclusioni
Le organizzazioni sindacali firmatarie di questo documento, pur confermando di essere in linea di principio favorevoli a forme di collaborazione che si prefiggano di migliorare la qualità assistenziale e scientifica della Fondazione Giglio (e la Fondazione Policlinico Gemelli è certamente un’Istituzione di altissimo livello), confermano le loro critiche a questa convenzione, esprimendo profondo rammarico per la totale assenza di concertazione preventiva con i “quadri intermedi” (professionisti
sanitari e organizzazioni sanitarie) prima che fossero decisi cambiamenti strutturali e organizzativi così radicali. Se è vero che una forma di partenariato era indispensabile, in quanto prevista nello statuto della nuova Fondazione, è altrettanto vero che nessuno impediva di disegnarla valorizzando e sviluppando le tante eccellenze già attive, le quali, viceversa, anziché essere premiate per l’eccellente lavoro svolto in anni particolarmente difficili, subiranno, probabilmente, una mortificante (e “diseducativa”) penalizzazione. Chiediamo, dunque, che la Presidenza della Regione e l’Assessorato alla Salute, indichino con chiarezza quali saranno, se ve ne saranno, le risorse aggiuntive di cui potrà disporre la Fondazione Giglio nei prossimi anni. Ciò anche al fine, ce lo auguriamo, di dare rassicurazioni a tutti quei professionisti che, sulla base delle precedenti considerazioni, potrebbero decidere, in questo clima di preoccupata incertezza, di andare a lavorare altrove.
F.to
Rita Barranco Segretaria Provinciale FP CGIL
Dott. Tommaso Cipolla, Responsabile aziendale CIMO
Dott. Alfredo Orofino Segretario Provinciale UIL

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