Se vuoi vedere il comune più piccolo e alto della Sicilia ecco la località che devi subito visitare

I suoi abitanti sono appena 1380 e si estende su una superficie di 114,37 chilometri quadrati. Si trova nel palermitano e la sua festa patronale si tiene il 1° martedì di luglio. All’interno di questo comune abitano 838 famiglie. Il reddito medi si aggira intorno agli ottomila euro e l’età media degli abitanti è di circa 49 anni.  Stiamo parlando di San Mauro Castelverde che fra i suoi luoghi di interesse ha le Gole di Tiberio. Tra i suoi piatti caratteristici invece, è da gustare “u cascacavaddu” che è un formaggio che si prepara con il latte fresco.

Un po’ di storia

Il comune di San Mauro Castelverde è tra i meno popolati della Sicilia ma anche tra i pià estesi dell’intera Italia insulare. Si trova al 378° posto nella classifica dei comuni siciliani per densità. Secondo alcuni studiosi risalirebbe all’Epoca greca. Esistono ancora oggi un antico bevaio e una via omonima che rimandano proprio a quel periodo. San mauro ha subito la dominazione degli arabi in Sicilia. Con l’arrivo dei normanni San Mauro è stato inserito quale comune della Diocesi di Messina. Con la fine del feudalesimo diviene paese della provincia di Palermo. Oggi fa parte dell’associazione dei borghi autentici d’Italia.

Le Gole di Tiberio

A rendere attraente San Mauro, sperduto e romantico borgo del palermitano, ci sono le Gole di Tiberio. Si trovano nel fiume Pollina a 10 km dal mare, a 12 km da San Mauro Castelverde e a 35  km da Cefalù. Vi si possono fare delle escursioni. Si attraversa la Gola in gommone e si effettua una passeggiata a piedi lungo il fiume Pollina. In genere a secondo del periodo si svolge a valle fino alla gola piccola. Ma si può effettuare anche a monte fino ai laghetti. In entrambi i casi è possibile fare il bagno. Lungo l’escursione che dura circa due ore si possono ammirare la flora e fauna di un antico ambiente fluviale.

La Gola è lunga circa 400 metri. Vi è possibile osservare: i fossili, nidi di uccelli, U miricu, alcuni giochi di luce e il masso dei briganti. Ci si immerge in una vegetazione incontaminata e selvaggia immersa nel più totale silenzio. Il luogo potrebbe avere preso il nome da una villa romana intitolata proprio all’omonimo imperatore. La leggenda narra che nel luogo, posto all’interno delle insenature rocciose, si nascondeva un tesoro dei briganti. La stessa leggenda racconta che utilizzavano quel luogo per nascondere i frutti delle loro refurtive. La caverna è distribuita su tre piani. Conosciuta da sempre dai locali nessuno la frequentava per paura dei malviventi.

Da non perdervi “u cascacavaddu”

“U cascacavaddu” è uno dei prodotti tipici di San Mauro che non ci si può perdere. È un formaggio tipico a pasta filata. Viene prodotto a con latte di bovini e l’aggiunta di caglio, fermenti lattici e sale. Con il latte dei pascoli di questo territorio si producono anche cacio, ricotta fresca e salata.

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