Allerta Digitale Terrestre: ecco i tre canali che non potrai più vedere

Il Digitale Terrestre ha influenzato parecchio il “come” ci interfacciamo nei confronti della TV, che è naturalmente un “mezzo” estremamente importante dal punto di vista dell’intrattenimento oltre che informativo. Fin dai tempi del “tubo catodico” ossia delle TV antecedenti a quelle attuali, il contesto dei costi ha sempre fatto “scuola” , ad esempio prendendo ad esempio il mai apprezzato Canone Rai, mentre il Digitale Terrestre ha portato il dover pagare una spesa solo iniziale, almeno in apparenza. Con il Digitale Terrestre sono arrivati anche numerosi nuovi canali ma anche quelli già conosciuti sono stati portati ad una nuova quanto impattante forma di revisione.

Ancora oggi il processo di cambiamento che ha causato il digitale terrestre ha sviluppato una concreta quanto diffusa forma di concetto effettivo di fare la ricerca dei canali.

Ma alcuni canali sono totalmente scomparsi oppure hanno cambiato numerazione o denominazione. Quali sono?

Digitale Terrestre, cosa sta succedendo? Attenzione a questi canali

La formula del Digitale terrestre è stata radicale ma graduale allo stesso tempo: la tecnologia ha sostituito il vecchio analogico ed ha portato l’utenza europea e non solo a cambiare TV oppure aggiungere al vecchio dispositivo un decoder così da aumentarne la compatibilità, se la prima generazione è stata conclusa in un passaggio oramai diversi anni fa, il passaggio dalla prima alla seconda generazione, che ha di fatto obbligato l’utenza a fare lo stesso ancora una volta ha migliorato ancora una volta la qualità visiva ed audio oltre che ampliare la scelta dei canali.

Dal prossimo settembre il passaggio dal DTV a DTV di seconda generazione sarà gradualmente portato verso l’assoluta forma di cambiamento, e già dal 1° settembre 2024 quindi i canali principali come quelli Rai 1, Rai 2 e Rai 3 che sono tutt’ora visibili su ambo le forme di TV, gradualmente saranno oscurati sulle vecchie televisioni che sono marchiate “solo” DVB-T.

Il primo cambiamento è stato portato avanti a partire dai primi anni 2000 fino al decennio successivo mentre quello attuale è in teoria ancora in corso.

Sostanzialmente bisognerà munirsi di una TV o un decoder che effettivamente parlando risulta essere recante la sigla DVB-T2, generalmente tutte le TV nuove vendute dal mese dicembre 2020 devono già presentare questa caratteristica, altrimenti è sufficiente acquistare un decoder.

Per capire se la nostra TV / Decoder risulta essere già “pronta” è sufficiente recarsi nel menù e sotto la voce “Sintonizzatore digitale” deve essere presente la scritta DVB-T2 HEVC/H26, in caso contrario prima o poi dovremmo adeguarci e provvedere come descritto poc’anzi.

Vincenzo Galletta: