Mangiare patate con i germogli: ecco cosa accade al nostro organismo

A lungo “snobbata” da parte degli europei, la patata ha trovato una importantissima diffusione in particolare dal Settecento in poi, ed oggi è praticamente onnipresente in ogni cultura culinaria sufficientemente profonda e sviluppata, per enorme prolificità e proprietà nutrizionali, preparata in tantissimi ambiti specifici: la patata è infatti facile da coltivare anche in proprio ed è molto nutriente, oltre che dotata di capacità saziante e sali minerali in abbondanza. Essendo un tubero, si sviluppa sottoterra, ed anche se non richiede un terreno o attenzioni particolari, può presentare germogli anche una volta che è stata estratta dalla pianta. Macosa succede a mangiare patate con i germogli?

Elemento duttile della cucina anche italiana, risulta essere quasi completamente commestibile.

Ma i germogli tendenzialmente possono un po’ spaventare in ambito culinario perchè evidenziano una “risposta” dell’ortaggio a particolari condizioni.

Cosa succede a mangiare patate con i germogli?

Originaria dell’America centrale e meridionale, la patata cresce sottoterra, apprezzata nelle cucine delle popolazioni precolombiane e solo diversi secoli dopo realmente degnata di sufficiente attenzione, in particolare è stata importantissima per controbilanciare le carestie europee, in nazioni come il Regno Unito. La coltivazione della patata che ha preso il posto di altri elementi più fragili, ed ha permesso a milioni di persone di trovare sostentamento.

Perchè la patata può generare germogli? La risposta è legata alla solanina, che è un elemento presente sia nella buccia ed in quantità minori anche nel resto dell’ortaggio, che sviluppa con la condizione esposta all’aria aperta una forma di crescita germogliata che sviluppa anche progressivamente la buccia tendente al verde, costituendo una forma di risposta biologica agli elementi esterni.

I germogli non identificano per forza un periodo di “scadenza passato” della patata, tutt’alpiù si configura come una reazione, i germogli sono più ricchi di solanina del contenuto del tubero, ed in piccole quantità non sono tossici, anche se non è consigliabile mangiare in grandi quantità, in quanto possono subentrare i tipici sintomi di una intossicazione, come vomito, nausea, difficoltà ad evacuare, feci liquide, ma anche febbre ed influenza, perchè la solanina è una forma di “difesa” della pianta della patata.

Se la patata presenta germogli ma è sufficientemente “soda” al tatto, con la buccia che non presenta deformazioni ed un aspetto grinzoso, può essere assolutamente consumata, eliminando anche i germogli, mentre in caso contrario è molto più saggio gettare via l’ortaggio, anche perchè la presenza di solanina in questo caso avrà raggiunto livelli molto importanti e anche con una robusta cottura questa non viene arginata.

Vincenzo Galletta: