Lucky ritorna a Cefalù: il cane che ha perdonato l’abbandono

La storia che raccontiamo è accaduta a Cefalù. Per ragioni di identità siamo costretti a cambiare il nome del protagonista e quello del suo cane. Giovanni è un uomo di cinquant’anni, un tempo pieno di vita e di sogni, ora consumato dalla solitudine e dai rimpianti. La sua vita, segnata dalla separazione con la moglie e dall’allontanamento dei figli, si è ridotta a un’esistenza grigia e monotona. L’unica compagnia era il suo cane, Lucky, un golden retriever che aveva accolto nella sua casa dieci anni prima.
Lucky era stato il regalo di suo figlio maggiore, Marco, il giorno del suo decimo compleanno. All’inizio, Giovanni aveva accolto quel cucciolo con riluttanza, non vedendo l’utilità di un animale in casa. Ma col passare del tempo, Lucky aveva conquistato il suo cuore con la sua lealtà e il suo affetto incondizionato. La vita di Giovanni era cambiata drasticamente negli ultimi anni. La perdita di lavoro, i debiti e la depressione lo avevano spinto a chiudersi sempre più in se stesso. Ogni giorno diventava una lotta per trovare una ragione per alzarsi dal letto. In quel buio, Lucky era l’unico filo di luce, ma Giovanni, accecato dalla sua disperazione, non riusciva a vederlo.
A metà giugno, sopraffatto dalla frustrazione e dalla sensazione di fallimento, Giovanni prende una decisione crudele. Carica Lucky in macchina e lo porta lontano, in una zona di campagna dalle parti dell’ennese. Lo fa scendere dall’auto e, con le lacrime agli occhi, lo lascia lì, solo e confuso. Lucky cerca di seguire l’auto, abbaiando disperatamente, ma Giovanni non si volta indietro. Tornato a casa, Giovanni si sente un vuoto ancora più grande. Pensava di essersi liberato di un peso, ma in realtà aveva solo aggiunto un altro strato di dolore al suo cuore. Ogni angolo della casa gli ricordava Lucky: il suo angolino preferito sul divano, la ciotola ancora piena di cibo, il guinzaglio appeso al muro.
Passarono i giorni, poi le settimane. Giovanni si trovava a piangere ogni notte, sentendosi un mostro per quello che aveva fatto. Torna nel luogo dell’abbandono più volte ma di Lucky nessuna traccia. Aveva perso l’unico essere che gli era rimasto fedele nonostante tutto.
Domenica sera, mentre sedeva al buio del suo salotto, sente un rumore alla porta. Era un suono familiare, un raschiare leggero e un guaito soffocato. Giovanni, incredulo, apre la porta e trova Lucky lì, sporco, magro, ma vivo. Il cane lo guardava con quegli occhi pieni di amore, senza un briciolo di rancore. Giovanni cade in ginocchio, abbracciando Lucky e piangendo come un bambino. Lucky lo lecca sul viso, scodinzolando felice di essere finalmente a casa. Giovanni capisce quanto aveva sbagliato e quanto era fortunato ad avere ancora una possibilità di redimersi. Da domenica Giovanni e Lucky sono inseparabili. “Non abbandonate per nessun motivo i vostri amici fedeli” ci dice.

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