Al Liceo Classico “Gregorio Ugdulena” di Termini Imerese presentazione del progetto di restauro dell’opera del Beato Agostino

Sarà presentato a Termini Imerese (PA) lunedì 18 maggio alle ore 10.30 al Liceo Classico “Gregorio Ugdulena” il progetto di restauro a cura di Antonella Tumminello, del dipinto raffigurante il Beato Agostino (1), patrono della città. L’iniziativa è promossa dell’Archeoclub d’Italia in collaborazione con il Comune di Termini Imerese, l’Istituto “Gregorio Ugdulena”, il Museo “Baldàssare Romano”, le Congregazioni Religiose, e le Associazioni della città. Parteciperanno alla presentazione gli alunni del Liceo Artistico “Gregorio Ugdulena”.

Il dipinto, raffigurante il Beato Agostino Novello con libro e angeli di cm. 49×59, – opera ritenuta ormai perduta – è stata rinvenuta dallo scrivente durante la pulizia interna dell’edicola votiva di via Gregorio Ugdulena, e consegnata al Museo Civico in data 14 ottobre 1997. E’ verosimile che l’opera ritrovata si tratti della prima tela posta sul luogo, e che vide fiorire nel corso dei secoli, altre iniziative del genere sui muri delle case o nei crocicchi delle strade, da quando nel lontano 25 luglio 1620 le reliquie del Beato giunsero da Siena, alla volta di Termini Imerese.

(1) “Il b. Agostino nacque verso il 1240. Incerta la città di nascita. Detto comunemente “da Tarano” (prov. di Rieti) o Terranova (Rieti) è stato rivendicato dalla Sicilia con località diverse: Termini Imerese (PA), Trapani, Taormina (ME) o la stessa Palermo.

Dopo aver studiato diritto all’Università di Bologna, lavorò nella cancelleria del regno di Sicilia, alla corte di Manfredi. Morto il re nella battaglia di Benevento (1266), e lui stesso ferito e malato, decise di cambiare vita. Lasciata la Sicilia, si recò nel romitorio di Rosia, nei pressi di Siena, professando come semplice fratello laico col nome di Agostino.

Si racconta che in occasione di una sua difesa dei diritti del convento venne scoperta la sua vera identità. Quando l’allora Generale dell’Ordine agostiniano Clemente da Osimo conobbe il suo talento e le sue virtù, lo trasferì a Roma, dove Agostino, detto “Agostino Novello”, ricevette il sacerdozio.

Poco dopo fu nominato da Nicolò IV Penitenziere Apostolico e suo confessore, funzioni che svolse per quasi 10 anni, anche sotto i pontificati di Celestino V e Bonifacio VIII. Nello stesso periodo collaborò alla stesura delle Costituzioni ratisbonensi del 1290.

I Capitolari riuniti a Milano nel 1298 per la celebrazione dei Comizi generali, in sua assenza e senza nemmeno conoscere il suo parere, lo elessero Superiore maggiore dell’Ordine e Bonifacio VIII lo confermò “senza alcun esame”. Accettò con umiltà l’incarico, sebbene ridotto a due anni, in quanto convocò in anticipo il Capitolo in cui rinunziò al generalato.

Gli elettori non riuscirono a fargli cambiare idea. Governò con giustizia e grande umanità, promulgando utili disposizioni. Il più prestigioso legislatore dell’Ordine, nel periodo della sua formazione, trascorse gli ultimi anni di vita nell’eremo di s. Leonardo al Lago, presso Lecceto (Siena), “riposando all’ombra della divina contemplazione”; tutto dedito alla preghiera e alle opere di carità. Morì nel 1309.

Il suo corpo fu traslato nella chiesa di s. Agostino di Siena, dove il beato venne rappresentato con un angelo dietro il capo – “l’angelo sussurrante” diventerà una costante iconografica -, simbolo della divina ispirazione. Recentemente il suo corpo è stato trasferito a Termini Imerese in Sicilia. Nel 1759 Clemente XIII ne approvò il culto proclamandolo beato.

L’Ordine agostiniano ne celebra la memoria il 19 maggio unitamente a quella del b. Clemente da Osimo”. (estratto da www.santiebeati.it a cura di P. Bruno Silvestrini O.S.A.)

Liceo Classico “Gregorio Ugdulena” via del Mazziere, Termini Imerese (PA)

Giuseppe Longo
giuseppelongoredazione@gmail.com
@longoredazione

Cambia impostazioni privacy
Torna in alto