Si dimette Marcello Panzarella: «sono sconfortato e indignato»

L’architetto Marcello Panzarella si è dimesso da consulente per il Piano regolatore generale della città di Cefalù. «Sconfortato e indignato – commenta – dalla mancanza assoluta di responsabilità mostrata negli anni da chi per primo, per sua competenza di legge, avrebbe dovuto garantire a questa città uno strumento per indirizzare il proprio futuro. E invece, con la loro complessiva inerzia, se colpevole o incolpevole non so, i Consigli Comunali di questi venti anni hanno condannato Cefalù a un futuro di arretratezza e penuria. Adesso si dovrebbe rimettere mano completamente daccapo alla previsione infrastrutturale della città. Per quello che resta possibile, e con difficoltà enormi di localizzazione. Purtroppo non ne vedo alcuna coscienza e volontà».

Per l’ex consulente del Municipio cefaludese troppi consiglieri comunali, anche se non tutti, negli anni, sono venuti meno ai propri compiti, o li ha trascurati, o male interpretati, e in alcuni casi addirittura vanificati. Nei venti anni trascorsi dall’avvio della revisione del PRG, per Panzarella, il Piano regolatore generale «sarebbe dovuto uscire operativo da tempo, con tutte le ragionate modifiche richieste dal processo di controllo democratico». In realtà il Prg, sempre per l’ex consulente, «operativo non è affatto, e anzi ridotto in gran parte alla inattuabilità, poiché nel frattempo la sua parte più innovativa rispetto al PRG ancora vigente, cioè quella delle previsioni infrastrutturali, è stata ridicolizzata dalla sistematica realizzazione di edifici privati sui suoli che il progetto di massima della variante generale urbanistica destinava a strade e attrezzature indispensabili, tra i quali anche i parcheggi».

Nel caso degli Artigianelli, Panzarella, fa sapere che era previsto un parcheggio sotterraneo di due piani, sotto il campo sportivo, per l’intera sua estensione. «Se passerà ancora inutilmente del tempo e le previsioni della variante urbanistica continuassero ad essere stracciate ogni giorno sempre di più – aggiunge Panzarella – non resterà a Cefalù altra chance che vietare l’uso dell’automobile in tutto l’abitato afferente a via Roma, strade circostanti e lungomare compresi, a favore dei soli mezzi pubblici. Non oso infatti pensare a ciò che accadrebbe in caso di una grande emergenza, per l’attuale assoluta insufficienza di vie di fuga di tutta la parte bassa della città, antica e contemporanea».

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