Nuova Boutique allo Spinito: gratis vestiti, borse e scarpe

Inaugurata una nuova Boutique allo Spinito. I vestiti non si pagano ma vengono consegnati in regalo a quanti li chiedono. Prende il nome di «Boutique della Solidarietà» ed è aperta quattro ore la settimana. Il martedì dalle 16:00 alle 18:00 e il mercoledì dalle 09:30 alle 11:30. L’ingresso della nuova Boutique si trova sulla via Cirincione. All’interno in locali ben accoglienti e luminosi sono esposti abiti per uomo, cappotti, sciarpe, scarpe di tutte le misure, magliolcini per uomo, donna e bambini, borse e cinture.

A ideare e realizzare la nuova boutique è stata la comunità parrocchiale dello Spirito Santo guidata da Giuseppe Licciardi. E’ stata inaugurata domenica, 29 gennaio nel 3° anniversario della Dedicazione della Chiesa parrocchiale. Si tratta di uno spazio, arredato come un qualsiasi negozio di abbigliamento dove sarà possibile recarsi per prendere capi di abbigliamento di vario genere, destinati a bambini, ragazzi e adulti. Per la maggior parte si tratta di indumenti già usati che, opportunamente selezionati dagli operatori pastorali. Presso la Boutique, nell’arco delle prime settimane, saranno disponibili anche capi di abbigliamento nuovi, offerti da alcuni negozianti della Città di Cefalù. Per garantire massima equità nella distribuzione dei capi, è stato predisposto un regolamento. Ogni utente potrà portare via al massimo tre capi di abbigliamento per uomo, tre per donna e tre per bambino. Un paio di scarpe uomo, un paio per donna e uno per bambino. Un pezzo fra borse e cinture ed uno extra fra coperte e tovaglie. «Siamo in perfetta sintonia con quanto Papa Francesco ha scritto nel recentissimo messaggio per la Quaresima – commenta il parroco Giuseppe Licciardi – Al centro del Messaggio, vi è la parabola dell’uomo ricco, senza nome, e del povero Lazzaro, che ha un nome e una storia. Il Vangelo ci invita ad occuparci di lui, a venire incontro alle sue necessità, e da questo il Papa ragiona sul fatto che l’altro è sempre un dono, un appello a convertirsi e cambiare vita. Papa Francesco ricorda che l’altro non è mai un ingombro e invita ad aprire la porta del nostro cuore all’altro, perché ogni persona è un dono, sia il nostro vicino sia il povero sconosciuto».

La Comunità dello Spinito nasce nel quartiere periferico di Cefalù e da tre anni si ritrova per le attività pastorali nel nuovo complesso parrocchiale, costruito con i fondi dell’otto per mille. Per trentanni, si è radunata nello scantinato di un palazzo condominiale e da sempre è stata sensibile ai bisogni dei fratelli più fragili, allestendo un Centro di ascolto, la dispensa del povero, l’armadio della solidarietà. Nel nuovo complesso, è nata la Locanda del Samaritano. Uno spazio dove tutti i martedì pomeriggio, a partire dalle ore 15,30 e fino alle 20,30 circa, è possibile recarsi per ricevere ascolto, generi alimentari e indumenti. L’ultimo martedì del mese, un Avvocato della nostra Città, Giuseppe Patti, offre consulenza gratuita e due volte a settimana, il martedì mattina e il giovedì pomeriggio, si attiva il servizio del Patronato (ACLI), in modo da soddisfare le richieste, soprattutto, dei più anziani.

«Mi stringe il cuore, il martedì quando già alle ore 12 – continua il parroco – vedo la gente raggrupparsi, attendendo il proprio turno. Abbiamo dovuto consegnare dei biglietti con indicato un numero, in modo che ci si avvicendi senza alcuna difficoltà e litigi. Assistiamo 138 famiglie con un numero notevole di minori. Ad inizio d’anno, grazie alla generosità del nostro Vescovo, abbiamo consegnato un sussidio scolastico per l’acquisto di materiale di vario genere. Sempre tramite la Caritas diocesana, si interviene per il pagamento di bollette, di affitti».

La notte di Natale, in una Chiesa gremita di fedeli, è stata inaugurata la «Mensa del povero» come frutto del Giubileo della Misericordia. “Dare da mangiare agli affamati”: si tratta di una mensa collocata in Chiesa attorno ala quale sono state predisposte delle ceste per la raccolta permanente di generi alimentari. La mensa ha la stessa grandezza dell’altare a significare che c’è continuità tra il pane dell’Eucarestia e il pane della condivisione, chiamati a spezzare assieme ai fratelli bisognosi. Non c’è festa, infatti, senza condivisione!

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