Trattengo negli occhi il sole che più non vedrò

In questo vivere cosparso di buie notti

a pregare ognuno d’averci accanto e tenerci per mano

viscosi pensieri di silenzi affannati

illusioni insolentite d’illegittima ilarità

dove solo vecchi cuori battono i ritmi stanchi della vita

illuminano il cielo di tetre afflizioni

E pagliacci

nel mondo asperso di sapida crudeltà

eccitano gli uomini con scherzi efficaci

a illuderne di risa l’onesta faccia e l’allegra fierezza

e celando nell’anima bagliori
d’austerità

nel divenire impetuoso che ondeggia e spumeggia

e si gonfia e si placa del loro capriccio

E noi inermi

e col potere della ragione smarrito

mescoliamo sollazzi e tristezze

ricamando grotteschi indumenti
da indossare con ardimento

nei vaghi riflessi dello splendore dei ricordi

inutili esteriorità impregnate di finti doveri

a conferire la più falsa dignità
alla nostra pur breve vita
. © ®
Cesare Moceo

Cambia impostazioni privacy
Torna in alto