Gioco d’azzardo, ma quanto giocano gli italiani?

Il gioco d’azzardo è di grande attualità a seguito dell’attuazione del decreto dignità per combattere le ludopatie, fortemente voluto dal governo Lega-Movimento5Stelle. Vietate le pubblicità e le sponsorizzazioni alle imprese di settore dal 2019. Ma quanto spendono gli italiani tra slot machine, scommesse e gratta e vinci? Da una recente indagine della società “Info Data”, sulla base dei dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono stati esaminati ai raggi X i primi sei mesi dello scorso anno. Giocati più di 37 miliardi di euro in Italia. E a Palermo e provincia?

Slot machine e gioco d’azzardo, Palermo e provincia

La distribuzione della raccolta dei Comuni in Italia evidenzia una media nazionale del giocato pari a 610,3 euro pro capite.

Nel corso del primo semestre del 2017, nella sola provincia di Palermo, i giochi d’azzardo hanno registrato una raccolta di quasi 380 milioni di euro. È quanto si evince dall’indagine compiuta da Info Data/IlSole24ore. Questo significa che ogni residente ha puntato in media circa 562 euro.

I dati sono eloquenti anche con riguardo al nostro Comune, dove in una precedente analisi di soltanto qualche mese fa (Cefalù: in un anno spesi 8 milioni e mezzo in giocate nelle slot machine) abbiamo evidenziato quanto il gioco influenza il nostro territorio.

Più in generale, secondo i dati forniti dal sito di giochi online Betnero, gli uomini che giocano sono il 75% contro il 25% delle donne, con un’età compresa fra i 18 ed i 64 anni. I più assidui hanno un’età tra i 25 ed i 34 anni, pari al 36% del totale. Le città dove si gioca di più in Italia sono Roma, Milano e Napoli.

Le slot machine rappresentano il gioco preferito dagli italiani. Come dimostrato anche dagli ultimi dati sugli incassi nei primi otto mesi del 2018 dei casinò tradizionali (Venezia, Saint Vincent, Sanremo, Campione): su una raccolta complessiva di 177,6 milioni di euro, le slot contribuiscono per 114,7 milioni, ovvero ben il 64,5% del totale.

Gioco d’azzardo e decreto dignità

Durante i primi sette mesi di quest’anno, complici anche i Mondiali di Calcio Russia 2018, sono stati scommessi 2,5 miliardi di euro nelle ricevitorie italiane, per un ammontare di ricavi generati pari a 490,6 milioni di euro. Per lo Stato italiano gli introiti in tasse sono stati di 168 milioni.

Una cifra che andrà inevitabilmente a ridursi dal prossimo 1° gennaio 2019, data in cui entrerà in vigore il divieto di tutte le forme di pubblicità sul gioco d’azzardo. Dallo scorso 1° Settembre 2018 è stato già introdotto un nuovo rialzo del Preu per slot machine e vlt.

È quanto contenuto nel nuovo decreto dignità sul gioco d’azzardo, già approvato dal governo e con cui è previsto lo stop alla pubblicità con l’inizio del nuovo anno, tramite qualsiasi mezzo di comunicazione e tutti i canali esistenti.

Un divieto che ha visto molteplici operatori regolamentati AAMS protestare, per il venire meno del principale vantaggio rispetto alle società non autorizzate, favorendo il proliferare dell’illegale e lasciando spazio a piattaforme prive di licenza ad operare nel nostro Paese. Prima dell’attuazione del Decreto Dignità di Luigi Di Maio, soltanto le società legali erano ammesse a fare pubblicità in Italia.

Gandolfo Albanese: